24 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“Nel 2012 hai speso troppo”, il Fisco invia 75mila lettere ai contribuenti

L’Agenzia delle Entrate ha inviato migliaia di lettere di avviso ai contribuenti sospetti invitandoli a rettificare autonomamente la dichiarazione dei redditi 2013 per evitare ulteriori sanzioni.
A cura di Antonio Palma
24 CONDIVISIONI
Immagine

"Attenzione, nel 2012 hai speso troppo rispetto ai tuoi redditi", suona più o meno così il messaggio inviato dall'Agenzia delle Entrate a oltre 75mila contribuenti italiani finiti nel mirino del Fisco per incongruenze tra le spese sostenute e i redditi dichiarati nel corso del 2013 per l'anno d'imposta 2012. La missiva, come spiega lo stesso mittente, è "a puro scopo informativo", ma avverte che i redditi dichiarati sono entrati nel mirino del fisco per alcune incongruenze e che saranno spulciati meglio per verificare eventuali evasioni fiscali. "Gentile contribuente, desideriamo informarla che dal confronto dei dati indicati nella sua dichiarazione dei redditi 2013… con le informazioni presenti nelle banche date dell’Agenzia delle Entrate, risultano alcune spese apparentemente incompatibili con i redditi dichiarati" spiega infatti la lettera che, è bene chiarirlo, è cosa diversa rispetto agli avvisi del nuovo redditometro e le due cose non vanno confuse.

Tecnica già sperimentata in passato

La tecnica dell'avviso bonario rientra nel piano del Governo contro l'evasione fiscale che ha l'obiettivo di "innalzare il livello di adempimento spontaneo dei contribuenti". In sostanza il Fisco prima di avviare vere e proprie verifiche approfondite con inevitabili procedure burotiche, mette in allarme i contribuenti sospetti consigliando di procedere ad un cosiddetto ravvedimento operoso senza ulteriori controlli. Del resto, la tecnica già usata negli anni passati ha portato i suoi frutti con costi più contenuti per l'Agenzia e i contribuenti e con l'opportunità di ricavare incassi immediati per le casse pubbliche.

La dichiarazione integrativa

Nella missiva, a cui è allegato un prospetto con la natura delle spese incompatibili con il reddito, l'Agenzia suggerisce al contribuente di valutare attentamente la propria posizione e di considerare l'opportunità di presentare una dichiarazione integrativa. Per evitare il cosiddetto redditometro, infatti, i cittadini che sanno di aver dato falsi dati o si accorgono di aver compiuto errori nella dichiarazione dei redditi hanno la possibilità fino al 30 settembre di rettificare la dichiarazione già presentata pagando sanzioni ridotte sulle maggiori imposte dovute.

24 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views