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Mps, i dirigenti si tagliano lo stipendio

Accordo raggiunto per il taglio del 2.5% annuo sullo stipendio dei top manager e di alte figure professionali.
A cura di S. P.
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I top manager del Monte dei Paschi di Siena si tagliano lo stipendio. Nei giorni scorsi è stato raggiunto un accordo tra azienda e sindacati che va nella direzione della razionalizzazione dei costi imposta dalla Bce che chiedeva un abbattimento delle spese sul personale. Secondo il coordinamento Fabi del Gruppo Mps si riducono “notevolmente gli impatti economici del piano sui lavoratori”. Al taglio dei costi contribuiscono i top manager e le alte figure professionali, con un taglio del 2,5% annuo sullo stipendio. Fabi spiega che nell’accordo, per quanto riguarda il contenimento dei costi, sono stati raggiunti “obiettivi importanti”: oltre al contributo dei top manager è più contenuto l'impatto economico delle giornate di solidarietà per dipendenti. Per chi ha un reddito fino a 35.000 euro lordi da sei si riducono a cinque. Sarà poi possibile utilizzare integralmente le ferie arretrate e anche il controvalore del ticket pasto fino a totale concorrenza dei sei/cinque giorni in sostituzione delle stesse giornate di solidarietà.

“È un accordo – il commento del Coordinamento FABI del Gruppo Mps – nel segno dell'equità sociale: tutela i dipendenti anche in vista di future ristrutturazioni e respinge l'impostazione iniziale dell'azienda che voleva far pagare solo ai lavoratori l'ulteriore taglio dei costi di circa 200 milioni voluto dalla Bce”. Il sindacato prosegue spiegando che con questo accordo hanno stabilito “che le prossime eventuali future tensioni occupazionali nel Gruppo potranno essere gestite solamente con gli ammortizzatori sociali di categoria, escludendo la possibilità per l'azienda di ricorrere ai licenziamenti collettivi o per giustificato motivo economico”. L'accordo reintroduce il premio aziendale, pari a 300 euro e maggiorato in caso di prestazioni welfare, e regolamenta il premio variabile di risultato. Nella nota si legge che è stata ampliata la base di calcolo del TFR, con accantonamenti aumentati del 17%, e incrementati i contributi aziendali per i eo assunti dell'1,5%. “Infine è stata costituita una commissione paritetica sull'organizzazione del lavoro per studiare un nuovo modello di banca a sostegno del territorio, che veda i lavoratori protagonisti del rilancio del Gruppo”, conclude la Fabi.

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