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Lorenzin: nessun divieto a scuola per bimbi non vaccinati, solo obbligo di avviso all’Asl

Il Ministro della salute ha tenuto a sottolineare che nessuno può vietare il diritto all’istruzione dei bambini, la scuola deve semplicemente avvertire l’Asl che interverrà.
A cura di Antonio Palma
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Nessun divieto di frequenza a scuola per i bambini non vaccinati ma solo l'obbligo dell'istituto di comunicare la situazione all'Asl competente per territorio. È quanto ha chiarito ieri il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin intervenendo alla Camera dei deputati durante il question time sulla spinosa questione dei vaccini ai piccoli. Rigettata categoricamente dunque la proposta avanzata nei giorni scorsi di vietare l'ingresso in classe ai piccoli studenti che non si fossero sottoposti a vaccinazione. Quella dei vaccini "è una questione di sicurezza nazionale e di salute pubblica", ma i bambini hanno il diritto all’istruzione e nessuno può vietare questo diritto, questa la posizione del governo precisata dal Ministro secondo il quale una modifica della legislazione in diversa direzione potrebbe arrivare solo dopo un dibattito parlamentare.

Secondo Lorenzin del resto la normativa in materia già prevede alcuni passaggi specifici in caso di non vaccinazione dei piccoli. "La mancata certificazione, non comporta il rifiuto dell’istruzione all’alunno", la legge vigente prevede che "in mancanza della certificazione comprovante l’avvenuta vaccinazione, il dirigente scolastico comunichi entro 5 giorni all’Asl di competenza la situazione. Il sistema fa quindi scattare l’allerta e consente all’Asl di intervenire senza pregiudicare il diritto dei bambini" ha ricordato infatti il Ministro.

Anche in merito all’ipotesi di sanzioni per i medici che sconsigliano i vaccini, il Minstro ha ricordato che "l’ordinamento vigente attribuisce ai soli Ordini professionali il potere di disciplinare sui medici e pertanto spetta ai soli Ordini valutare se e quando una mancata prestazione sanitaria posso tradursi un comportamento deontologicamente non corretto". "Ogni eventuale modifica del sistema, finalizzata a rendere maggiormente efficace la copertura vaccinale, non può che essere rimessa al Parlamento" ha concluso il Ministro.

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