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La storia di Norman e Gena, innamorati in un lager nazista poi bisnonni di 12 nipoti

Lui era un sergente britannico, lei una giovane ebrea detenuta nel campo di concentramento di Bergen-Belsen.
A cura di D. F.
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Lui si chiama Norman, lei Gena, e la loro è la storia di un amore nato nelle condizioni più difficili e disperate ma durato per decenni. La loro storia, infatti, è sbocciata settant'anni fa all'interno di un campo di concentramento nazista Bergen-Belsen. Norman era un sergente agli ordini dell'esercito britannico, mentre lei era una ragazza ebrea internata nel lager. Lui, all'epoca 24enne, si accorse di lei, ridotta allo stato di una larva, il giorno della liberazione di tutti i detenuti dal campo di concentramento.

A impedir loro di vivere un'esistenza serena furono le condizioni estreme dovute alla guerra, che li separò per molti mesi, finché grazie all'aiuto di un suo superiore Norman non riuscì a far arrivare delle sue lettere a Gena. E' così che i due riuscirono, pur tra mille difficoltà, a coltirare un amore appena sbocciato, culminato dopo la fine della guerra con il matrimonio. La coppia avrebbe avuto tre figli, poi 8 nipoti e 12 pronipoti. Norman è morto da diversi anni, ma sua moglie in questi giorni sta raccontando la loro incredibile storia alle commemorazioni sulla liberazione del lager.

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