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L’Aquila, quattro anni dopo il terremoto la città ricorda le vittime (VIDEO)

Quattro anni fa la scossa di terremoto che provocò 309 morti, oggi la città ricorda e chiede di ritornare a vivere.
A cura di Antonio Palma
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L'Aquila, quattro anni dopo il terremoto la città ricorda le vittime

Alle 3.32 di questa notte 309 rintocchi di campana a L'Aquila hanno ricordato le 309 vittime del terribile terremoto che quattro anni fa devastò la città capoluogo dell'Abruzzo. E' stata una notte di veglia, preghiere e ricordi  con una grande fiaccolata di memoria alla quale hanno partecipato circa 12mila persone. Un quarto anniversario caratterizzato però dalla delusione degli abitanti della città per una ricostruzione che stenta a ripartire e che ormai ha fatto perdere la speranza a molti. Tra la folla silenziosa anche alcuni parlamentari del Movimento Cinque stelle, il ministro Barca, ma sopratutto le autorità locali come il sindaco Massimo Cialente che ancora una volta ha fatto appello al Governo per la ricostruzione della città.

Senza fondi L'Aquila morirà – "Se non arriveranno subito nuovi soldi, insieme alla certezza di altri finanziamenti per la ricostruzione, la città sarà condannata a morte" ha dichiarato il Sindaco rinnovando l'appello a Monti a stanziare subito dei fondi per la ricostruzione dell'Aquila. "Chiediamo di poter tornare a vivere, lo chiede un pezzetto di Italia al Paese intero" ha proseguito Cialente  che ha chiesto "agli italiani e alle italiane" di stare vicino agli abitanti "come fecero al momento del terremoto perché viviamo una vita sospesa, fatta di precarietà assoluta". Per il primo cittadino infatti gli aquilani stanno ormai perdendo ogni speranza e "nell'ultimo anno almeno tremila persone sono andate via, soprattutto giovani". Oggi però ammette Cialente "non potrà essere una giornata di protesta, ma solo di lutto e commemorazione". Le celebrazioni per ricordare le vittime che sono cominciate questa notte continueranno oggi alla presenza del presidente del Senato Pietro Grasso che deporrà una corona davanti la Casa dello Studente, sotto le cui macerie morirono otto universitari.

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