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Il mercato delle armi non conosce crisi. Esportazioni ai livelli della Guerra Fredda

Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) il mercato delle armi è sempre più fiorente. Boom di importazioni in India, Quatar e Arabia Saudita.
A cura di Davide Falcioni
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C'è un mercato che sembra non conoscere crisi né flessioni. Mentre – soprattutto in Europa – numerosi settori hanno attraversato anni difficilissimi, il comparto delle armi dal 2004 sta conoscendo una crescita stabile, tanto da aver raggiunto nel 2016 vette che sembravano irraggiungibili dai tempi della Guerra Fredda. A lanciare l'allarme è l'ultimo rapporto dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) che dagli anni '50 raccoglie informazioni su commercio, trasferimenti, licenze di produzione non solo tra Stati ma anche organizzazioni internazionali e gruppi armati non statali.

In Asia il principale acquirente di armi è l'India

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In Asia è in atto una vera e propria corsa agli armamenti. con acquisti aumentati del 7,7% negli ultimi dieci anni e una fetta di mercato pari al 43% nelle importazioni globali. In Oriente a fare la parte del leone è l'India, che ha registrato un incremento del 43% dal quinquennio 2007-11 al quinquennio 2012-16, arrivando a coprire il 13% del mercato mondiale, con una quota ben più alta dei suoi vicini: Cina e Pakistan. Secondo Siemon Wezeman, ricercatore dell'istituto Sipri, questo avviene perché in parte perché rispetto a Pechino "sempre più capace di sostituire le importazioni di armi con prodotti locali, l'India rimane dipendente da molti volenterosi fornitori, dalla Russia agli Stati Uniti, dai Paesi europei a Israele e Corea del Sud". Tra i paesi asiatici spicca invece il Vietnam, passato dalla 29esima posizione nel quinquennio 2007-11 alla decima nel 2012-16, con un incremento di importazioni di armi pari al 202%.

Nell'ultimo quinquennio boom di importazioni in Arabia Saudita: +212%

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Il triste primato nell'acquisto di armi spetta però al Medio Oriente, area del pianeta che ha visto incrementare dell'86% le importazioni tra il 2007-11 e il 2012-16, detenendo una quota pari al 29% del mercato globale grazie soprattutto ai due grandi conflitti, quello siriano e quello yemenita. "Nel 2016 hanno continuato a ordinare più armi, percepite come strumenti cruciali per gestire i conflitti e le tensioni regionali", ha sottolineato Wezeman. Determinante è stato l'apporto di Arabia Saudita e Qatar, che hanno registrato un aumento del 212% e del 245% nelle importazioni rispetto al quinquennio precedente.

Chi sono i principali esportatori mondiali

Se c'è chi compra, è evidente che c'è anche chi vende. Ai vertici della lista degli esportatori ci sono Usa, Russia, Cina, Francia e Germania. Tutti insieme coprono il 74% del mercato.  Mosca detiene il 23% delle vendite globali di armi, con il 70% delle esportazioni indirizzate verso India, Vietnam, Cina e Algeria. I principali esportatori di armi sono però gli Stati Uniti che da soli coprono un terzo dell'intero mercato fornendo almeno un centinaio di paesi. Quasi il 50% delle armi – inclusi caccia avanzati con missili da crociera, munizioni guidate di precisione e sistemi di difesa aerea di ultima generazione – sono finite in Medio Oriente.

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