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Il “killer del catamarano” arrestato: “Era il più pericoloso latitante non di mafia”

Nel giugno del 1988 Filippo Antonio De Cristofaro uccise la skipper Annarita Curina per rubarle lʼimbarcazione, con l’aiuto dell’amante, una 17enne olandese. Nel 1991 la condanna definitiva allʼergastolo, poi i vari tentativi di fuga, culminati nell’ultimo arresto.
A cura di Biagio Chiariello
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Dopo quasi 30 anni di latitanza, Filippo Antonio De Cristofaro, meglio noto come il “killer del catamarano”, condannato nel 1988, in via definitiva, all’ergastolo per l’omicidio di Annarita Curina, skipper di 34 anni di Pesaro, è stato arrestato in Portogallo dalla Polizia di Ancona. La cattura di De Cristofaro, avvenuta in Portogallo, è stata possibile grazie alla cooperazione tra i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, quelli dello Sco , i nuclei speciali della Polizia portoghese ed il coordinamento di Eurojust.

La storia del “killer del catamarano” catalizzò l’attenzione dei media all’epoca. Le indagini stabilirono che De Cristofaro con la complicità della fidanzata di allora, l’olandese Diana Bayer, all’epoca 17enne, intendeva rubare il catamarano alla skipper Annarita Curina, per poi fuggire con la giovane. De Cristofaro era stato condannato all’ergastolo per omicidio e occultamento di cadavere, ma era riuscito ad evadere due anni fa dal carcere di Porto Azzurro. Non era la prima volta: già nel 2007, dopo un permesso premio, aveva fatto perdere le proprie tracce, ma era stato rintracciato dopo un mese. De Cristofaro e Diana Beyer avevano affittato l’imbarcazione della vittima per le vacanze, ma il vero obiettivo della coppia era appunto quello di impadronirsi del catamarano per poi fuggire in Polinesia.

Quando furono rintracciati, sul catamarano rubato si trovava anche un amico olandese della coppia, Pieter Gronendijk, poi condannato per il furto del natante. I tre vennero rintracciati dalla polizia in Tunisia, stavano cercando di scappare dopo aver lasciato la barba. La 17enne venne condannata a sei anni e sei mesi di carcere per concorso in omicidio, ma scontò 15 mesi perché ottenne la libertà condizionale e quindi l'assegnazione a una comunità di fratellanza a Grosseto. In primo grado a De Cristofaro venne inflitta una condanna a 38 anni, trasformata in ergastolo nel processo di appello.

"Oggi è un giorno importante, perché è stato catturato il più pericoloso latitante non di mafia in Italia, il più pericoloso latitante comune". Sono le parole del Questore di Ancona, Oreste Capocasa, nel corso della conferenza stampa tenuta insieme al capo della squadra Mobile Virgilio Russo, in merito ai dettagli dell'arresto  De Cristofaro. Sembra che quest'ultimo stesse progettando di dedicarsi al commercio di diamanti nel centro Africa. "Non è detto che la cosa fosse vera, forse lui favoleggiava" ha detto Capocasa. "Ma ogni cinque minuti che passano sono vinti per il latitante e persi per noi" ha aggiunto. Dalla conferenza stampa è emerso inoltre che De Cristofaro ha fatto i complimenti agli agenti della Squadra Mobile di Ancona, che lo hanno arrestato a Sintra, un villaggio a 30 km da Lisbona: era appena salito su un treno diretto alla capitale portoghese. "Prima ha cercato di negare – racconta Russo -, poi ha ammesso e ci ha fatto i complimenti, sorridendo".

"Nooo, davvero? Sono così felice!!! grazie…". Così Diana Beyer in un sms inviato al difensore, l'avv. Marina Magistrelli, dopo essere stata informata dell'arresto del suo ex compagno e complice nel delitto del catamarano. Diana, oggi ha 44 anni, tre figli, il più piccolo dei quali ha 11 anni, vive in Olanda, non ha più rivisto De Cristofaro, ma, ricorda il legale, "ha ancora molta paura di lui". "Oggi ci siamo parlate più volte al telefono, e lei quasi non credeva alla notizia dell'arresto".

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