Il giovane che cambia nome pur di non pagare la penale Ryanair
Uno scherzo che aveva come vittima il "suocero" poteva costargli oltre 300 euro, ma Adam Armstrong si è rifiutato si sborsare la cifra e ha ripiegato su un'alternativa piuttosto radicale: cambiare nome. Il giovane, diciannovenne di Manchester, nel Regno Unito, ha raccontato al Sun di presentarsi su Facebook come Adam West (e non Armstrong), l'attore che ha interpretato Batman nella serie tv. Il patrigno della fidanzata, la diciassettenne India Lomas, totalmente inconsapevole della vera identità del ragazzo, ha prenotato due voli Ryanair per Ibiza, dando alla compagnia irlandese il nome dell'attore. Quando la giovane coppia si è accorta dell'errore, ha provato a riparare nel modo più semplice: chiedendo un cambio di nome alla compagnia dell'arpa. Ryanair prevede effettivamente la possibilità di cambiare il nominativo del biglietto, ma solo dietro il pagamento di 220 sterline (302,4 euro circa).
Piuttosto che pagare la cifra alla compagnia irlandese, Adam ha deciso di cambiare nome. Un'operazione che non è gratuita, ma che ha comportato comunque un esborso minore: 103 sterline (142 euro circa). Il ragazzo ha cambiato il proprio nome e ha dunque effettuato la richiesta di un nuovo passaporto. Il giovane si è così vantato di non aver "dato neanche un penny a quelli della Ryanair, ma ho pure preso dei soldi dal Sun per l’intera storia". Tornerà certo al suo nome – ha continuato a spiegare il ragazzo alla radio irlandese Today FM – ma tra sette anni, quando il suo passaporto sarà scaduto. Va detto che a quel punto dovrà sostenere altre spese per il cambio nome ed un nuovo passaporto e, supponendo che l'importo delle tasse non cambi, il costo complessivo dell'operazione si avvicina molto al cambio prenotazione di Ryanair.
L'importo di 220 sterline ha un motivo preciso. In primo luogo il cambio nome è di 110 sterline, che nel caso di Adam risulta raddoppiato perché l'errore interessava anche il biglietto della fidanzata India Lomas. In secondo luogo, come spiegato dalla compagnia irlandese a Business Insider, la tassa di 110 sterline per la modifica del nominativo ha l'obiettivo di "scoraggiare e prevenire lo screenscraping delle nostre tariffe più economiche da parte di agenzie di viaggio online non autorizzate, che poi le rivendono agli ignari viaggiatori, a prezzi maggiorati". Una pratica che riduce l'accesso dei consumatori "comuni" alle tariffe più convenienti.
