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“Il boss Totò Riina sta malissimo”

Ad annunciarlo il legale del boss mafioso: “A giorni una iniziativa per la sua salute”
A cura di Antonio Palma
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L'ex numero uno di Cosa Nostra, il boss mafioso Totò Riina, sta malissimo. Ad annunciarlo è stato il suo legale, l'avvocato Luca Cianferoni, parlando fuori dal Tribunale di Firenze a margine della seconda udienza del processo per la strage del rapido 904, il cui unico imputato è proprio l'ex boss oggi agli arresti in cella a Parma sotto regime di carcere duro. "Il mio assistito Totò Riina sta malissimo e a giorni faremo un'iniziativa per la sua salute, presenteremo una richiesta" ha annunciato infatti l'avvocato di Totò Riina senza però dare altri spiegazioni su quale sia la prossima mossa della difesa e quale le richieste da presentare all'autorità giudiziaria. Il legale ha fatto intendere che si sta studiando la possibilità di avanzare per Riina la richiesta per una forma diversa di detenzione rispetto alla carcerazione al 41-bis, anche se a chi chiedeva quale sarebbe stata la richiesta ha detto: "Lasciatemi stare sul vago".

La salute di Riina

L'istanza degli avvocati sarebbe sempre legata alle condizioni di salute del boss mafioso. L'83enne Riina infatti soffre da tempo di problemi cardiaci che lo scorso marzo lo portarono anche al ricovero ospedaliero per un malore. Fino ad ora però i giudici hanno sempre negato le richieste di differimento della pena con ricovero in ospedale ritenendo il condannato non in pericolo di vita. Tra i problemi di salute di Totò Riina, è stato ricordato, ci sono difficoltà cardiache, una forma di Parkinson e problemi al fegato. Per questo "è urgente occuparsi della sua salute" ha aggiunto l'avvocato Cianferoni, spiegando che farà una specifica istanza al tribunale di sorveglianza di Bologna. Totò Riina tra l'altro oggi ha assistito all'udienza del processo a suo carico nell'aula bunker di Santa Verdiana a Firenze, sempre però collegato in videoconferenza dal carcere di Parma. In questo procedimento giudiziario il boss mafioso è imputato come mandante della strage del 23 dicembre 1984 che provocò 16 morti e il ferimento di altre decine di persone. L'anno scorso inoltre Riina era tornato prepotentemente protagonista della cronaca giudiziaria per le pesantissime minacce rivolte contro il pm Nino Di Matteo e intercettate dagli inquirenti in carcere.

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