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I marò Girone e Latorre non rispondono agli inquirenti indiani

Come riporta la stampa locale, i due fucilieri di marina trattenuti in india, su indicazione dei loro legali, non hanno voluto rispondere alle domande degli inquirenti che ora vorrebbero ascoltare anche gli altri militari italiani a bordo della Enrica Lexie.
A cura di Antonio Palma
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Come riporta la stampa indiana, i due fucilieri di marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, in stato di fermo in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiandoli per pirati mentre erano di guardia ad un cargo italiano al largo delle coste indiane, non hanno risposto alle domande degli investigatori locali  che indagano sul caso. Secondo il quotidiano Hindustan Times, i due marò si sarebbero rifiutati di deporre davanti agli inquirenti del National Investigation Agency (Nia) su istruzioni dei loro legali che li difendono nel processo giudiziario. Secondo fonti governative citate dal quotidiano, le indagini, affidate all'antiterrorismo indiano dopo un tira e molla istituzionale, avrebbero accertato che le due vittime sono state colpite una alla testa e l'altra al cuore.

Le indagini del Nia – Gli inquirenti indiani del Nia a questo punto vorrebbe ascoltare in qualità di testimoni anche gli altri quattro fanti di marina imbarcati sulla "Enrica Lexie" insieme a Latorre e Girone per sentire la loro versione dei fatti. La richiesta è già stata inviata al governo di New Delhi che ha incaricato il Ministero degli Esteri indiano di iniziare una trattativa con Roma sulla questione. Nel frattempo gli investigatori avrebbero invece ascoltato le deposizioni di alcuni dei marinai della nave per gettare luce sulle esatte circostanze della sparatoria avvenuta il 15 febbraio del 2012.

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