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Famiglie, la spesa media è scesa del 6,3% in otto anni. Torna di moda l’usato

Uno studio Filcams-Cgil realizzato da Tecnè conferma che le famiglie hanno tirano la cinghia rispetto al 2008: la spesa mensile delle famiglie è scesa di 156 euro e il 29% dichiara consumi inferiori alle sue necessità reali. Molti acquistano nei discount e su Internet.
A cura di Biagio Chiariello
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La spesa media mensile delle famiglie nel 2015 è scesa di 6,3 punti percentuali rispetto al 2008 e di 2,9 punti percentuali rispetto a dieci anni prima. Sono i dati che emergono dal rapporto 2015 "I consumi delle famiglie italiane" realizzato dalla Filcams-Cgil, nel quale si evince ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, come la crisi economica ha condizionato le abitudini di consumo degli italiani. L'80% delle famiglie per risparmiare nel corso dello scorso anno ha pianificato e fatto acquisti nei periodi in cui i prodotti erano in offerta o in saldo.

Tagli alla spesa sopratutto all'abbigliamento

I tagli alla spesa delle famiglie italiane hanno riguardato soprattutto l’abbigliamento, la cura del corpo, le vacanze, con una sforbiciata pari al 18,5% sempre rispetto all'anno di inizio della crisi (scendendo a 264 euro al mese nel 2015 dai 324 euro mensili del 2008). Cala pure la spesa per la salute, l'istruzione e l'informazione: -10% (da 140 a 126 euro mensili). Quella per mangiare e abitare, sempre secondo il rapporto, scende del 2% (da 1.469 a 1.440 euro).

Molte famiglie acquistano su Internet

Con la crisi sono cambiate anche le modalità di acquisto, con Internet che l’ha fatta da padrone: il 30% delle famiglie infatti verifica prima online i migliori prezzi di vendita dei prodotti alimentari che andrà a comprare, percentuale che sale al 63% quando si tratta di generi non-alimentari. Le altre abitudini degli italiani sono poi quelle tradizionali: fare scorte quando il prodotto è in offerta, comprare articoli usati, nei discount o negli outlet, ricorrere agli acquisti su Internet. Dal rapporto emerge anche che tre famiglie su 10 dichiarano consumi inferiori rispetto a quelle che sono le necessità reali, non riuscendo quindi a soddisfare tutti i bisogni effettivi.

Torna di moda l'usato

Stando sempre  ai numeri rapporto della Filcams-Cgil, in collaborazione con la Fondazione di Vittorio e l'istituto Tecnè sui consumi delle famiglie nel 2015, risulta che il 18% delle famiglie ha acquistato beni e servizi online, per valore annuo di circa 25 miliardi di euro; mentre il 7% ha acquistato prodotti usati da operatori economici o da privati per un controvalore pari a circa 12 miliardi di euro. In particolare, la percentuale di famiglie che, nel corso dell'anno, ha comprato prodotti usati direttamente dai privati (in questo dato sono esclusi i mezzi di trasporto) è pari al 2%, per un controvalore di circa 6 miliardi di euro. Per quanto riguarda la spesa alimentare il 64% delle famiglie predilige la grande distribuzione mentre il 29% sceglie il piccolo negozio, che attrae in particolare per i prodotti di alta qualità o artigianali.

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