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Chi è Paolo Giulierini, il nuovo direttore del Museo Archeologico di Napoli (VIDEO)

È da una settimana alla guida del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini è un archeologo toscano, 46 anni, per quindici direttore del Museo dell’Accademia Etrusca della sua città natale, Cortona. A lui il compito di rilanciare l’immagine di un museo in cui sono custoditi capolavori unici. Lo abbiamo incontrato e vi raccontiamo con una videointervista i suoi progetti.
A cura di Andrea Esposito
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Siamo andati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dove da meno di due settimane si è insediato il nuovo direttore Paolo Giulierini, che fa parte della squadra dei venti direttori dei principali musei italiani, scelti con la procedura di selezione internazionale che tante polemiche ha suscitato per la nomina degli otto direttori stranieri. Gli abbiamo chiesto di raccontarci i suoi progetti per il Mav.

Nato a Cortona, il comune toscano al confine con l’Umbria che ha dato i natali anche a Jovanotti, Giulierini ha 46 anni ed è un archeologo. Si è laureato all’Università di Firenze dove ha conseguito una specializzazione in etruscologia, dal 2001 è stato direttore del Museo dell'Accademia Etrusca e della città di Cortona.

Giulierini però non è il primo cortonese della storia a dirigere il Museo Archeologico di Napoli, infatti, già nel 1734, Carlo III di Borbone nominò un archeologo ed erudito proveniente dal piccolo comune toscano alla guida dell’allora Galleria Farnese, si chiamava Marcello Venuti.

Tra le novità che il nuovo direttore ci ha raccontato nel corso dell’intervista, quella di lavorare da subito a una nuova comunicazione web e social per coinvolgere il pubblico più giovane: “Intendo aprire il museo al pubblico di età compresa tra i 20 e i 35 anni, con attività legate anche all’arte contemporanea e alla musica. Il Museo deve essere come un’ ‘agorà’ greca, un luogo di socializzazione e aggregazione”.

Abbiamo chiesto al nuovo direttore anche come intende affrontare l’annoso problema delle sale chiuse al pubblico e dei depositi sotterranei, ricchi di opere preziose purtroppo non fruibili: “Innanzitutto riapriremo le sale della collezione egizia, in secondo luogo vorrei lavorare alla creazione di nuclei di mostre che viaggino all’estero. In questo modo, da un lato, non si depaupera la collezione stabile del Museo che resta a disposizione dei visitatori; dall’altro, promuoviamo l’immagine del Museo Archeologico di Napoli in giro per il mondo”.

In conclusione, l’idea di fondo del nuovo direttore è quella di “rilanciare l’immagine del museo presentando al mondo il Man come un grande museo, di una grande capitale di un Regno, quello delle due Sicilie”.

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