Caso Ruby, inizia il processo d’appello a Milano per Silvio Berlusconi
È iniziato oggi a Milano il processo in appello sul caso Ruby per il quale Silvio Berlusconi è imputato per concussione e prostituzione minorile. L’ex premier in primo grado è stato condannato a sette anni, sei per la concussione dei poliziotti della questura di Milano e uno per prostituzione minorile di Kharima El Marough. A partire da oggi la sua speranza è quella di veder ribaltato il primo verdetto. Berlusconi non è presente in aula: il leader di Forza Italia trascorrerà infatti la mattinata all’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, come prevede l’affidamento ai servizi sociali per la condanna nel caso Mediaset. È la settima volta che Berlusconi si reca all’istituto dove si occupa dell’assistenza ai malati di Alzheimer: al suo arrivo il leader di Forza Italia non ha parlato ai cronisti limitandosi solo a ringraziare la “pasionaria”, presenza fissa all’istituto, che oggi ha mostrato un cartello con scritto “Silvio è unico da Nord a Sud, da Est a Ovest. Solo Berlusconi”.
Ruby, Berlusconi senza status parlamentare dopo condanna per frode fiscale
La sua difesa in tribunale a Milano per il processo d’appello Ruby è stata affidata ai professori Franco Coppi e Filippo Dinacci: l’ex Cavaliere ha dovuto infatti rinunciare ai suoi avvocati storici, Niccolò Ghedini e Piero Longo, entrambi indagati insieme a lui nella cosiddetta indagine “Ruby ter” per l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari. A Milano i giudici della seconda Corte d’Appello presieduti da Enrico Tranfa hanno deciso di vietare l’ingresso in aula a fotografi e televisioni che saranno autorizzati a entrare solo nel giorno della sentenza. Stabilito questo il processo prosegue con la lettura della relazione da parte del giudice Concetta Locurto. Il processo d’appello sul caso Ruby di oggi è il primo in cui Berlusconi si trova senza lo status di parlamentare, in seguito alla condanna definitiva per frode fiscale e l’affidamento ai servizi sociali.
