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Campione di wrestling gambiano muore nel Mediterraneo: cercava di arrivare in Italia

Ali Mbengu era partito dal suo paese due anni fa e la scorsa settimana, dopo una lunga permanenza in Libia, si era imbarcato alla volta dell’Italia.
A cura di Davide Falcioni
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La comunità sportiva del Gambia è in lutto per la morte di Ali Mbengu, 22 anni, un talento del wrestling annegato nel Mar Mediterraneo mentre tentava di raggiungere le coste italiane a bordo di un barcone carico di migranti. Il giovane lottatore, molto amato nel suo paese di origine, ha perso le vita venerdì scorso quando la barca su cui viaggiava si è capovolta. A diffondere la notizia è stato il suo allenatore Pateh Nying, che ha anche esortato gli uomini e le donne gambiane a rinunciare al sogno di raggiungere l'Europa, visti i rischi che la traversata comporta e l'altissimo numero di decessi in mare.

Ali Mbengu era anche noto con lo pseudonimo di "Mille Franc" ed era partito alla volta della Libia nel 2014. I suoi amici hanno raccontato che, come per migliaia di altre persone, anche il wrestler era stato costretto a rimanere nell'instabile paese nordafricano a lungo, lavorando per potersi permettere di pagare il viaggio in barca attraverso il Mar Mediterraneo. Il suo sogno, in particolare, era quello di raggiungere l'Italia e da qui costruirsi una nuova vita. "Uno dei sopravvissuti – ha raccontato l'allenatore – ha chiamato il fratello di Ali e gli ha comunicato la sua morte. Solo dieci persone sono riuscite a sopravvivere a quel naufragio".

Alcuni giorni fa un'altra sportiva gambiana era morta nel tentativo di raggiungere le nostre coste: Fatim Jawara, portiere della nazionale femminile di calcio, è deceduta dopo che il barcone su cui stava viaggiando si è ribaltato nel Mar Mediterraneo. Ad annunciare ufficialmente il suo decesso  – come spiegato da The Guardian – è stato l'ex commissario tecnico della selezione Under 17, Chorro Mbenga: "Ci ha lasciato troppo presto, non la dimenticheremo mai" ha detto con profondo dolore l'uomo sconvolto dalla notizia. Anche Fatim, come Ali, sognava di raggiungere l'Europa e qui costruirsi un futuro al riparo dalla povertà e dalle violenze.

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