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Beppe Grillo: “Codice di comportamento non in discussione. Per i nostri eletti 2500 euro bastano”

Beppe Grillo smentisce le indiscrezioni pubblicate nei giorni scorsi: “Mai discusso di compensi. Resta valido il codice di comportamento degli eletti”.
A cura di Redazione
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Nei giorni scorsi si era diffusa la voce che il summit fra Beppe Grillo e gli eletti del Movimento 5 Stelle avesse affrontato anche la questione dei rimborsi e delle indennità per i parlamentari. Secondo Repubblica, in particolare, gli eletti grillini avrebbero deciso di operare uno strappo rispetto alle precedenti intenzioni di restituire parte del compenso loro spettante in qualità di parlamentari della Repubblica. Non più 2500 euro netti più la diaria e le spese certificate, ma 6.000 euro netti a prescindere dalle spese.

Sulla questione è intervenuto lo stesso capo politico del Movimento 5 Stelle, nella decima "puntata" della rubrica sulle presunte balle dei media in relazione alle scelte grilline. Grillo, dunque, smentisce che nel corso del vertice si sia discusso di compensi ed indennità, rinviando ogni considerazione al "Codice di comportamento" degli eletti. Ecco nel dettaglio:

"La retromarcia dei grillini, non bastano 2500 euro mensili. E Beppe: vanno bene 6 mila". Quante balle si possono infilare in così poche parole? Certamente "la Repubblica" batte ogni record. Ogni candidato del MoVimento 5 Stelle si è impegnato a rispettare il codice di comportamento che prevede 5.000 euro LORDI per l'indennità parlamentare percepita. Il codice non è stato oggetto di discussione, dibattito o revisioni. Consiglio a "la Repubblica" di concentrarsi su notizie fondamentali come l'affare Monte dei Paschi/Santander di cui sulla prima pagina di oggi non c'è cenno. Perché?"

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