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Atletica, trovati positivi al doping 28 atleti dei Mondiali 2005 e 2007

La Federazione internazionale: “Nessuno di questi gareggerà a Pechino”, ma intanto si solleva un nuovo polverone sull’atletica.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un nuovo scandalo sembra profilarsi nell'orizzonte dell'atletica. La IAAF, la federazione internazionale dell'atletica, ha infatti annunciato che ben 28 atleti che avevano partecipato ai Mondiali di Helsinki del 2005 e quelli di Osaka del 2007 sono stati trovati positivi ai nuovi test antidoping. Le analisi, spiegano dalla federazione, sono state fatte con le nuove metodologie a disposizione nella lotta al doping. "Ma la maggior parte di loro non gareggia più", ha spiegato la federazione, aggiungendo anche che i pochi rimasti sono già stati sospesi e che dunque non parteciperanno ai Mondiali di Pechino, in programma dal 22 al 30 agosto.

Soltanto pochi giorni fa, si era sollevato un polverone dopo un'inchiesta giornalistica dei tedeschi di ARD e degli inglesi del Sunday Times che avevano lanciato sospetti riguardo un terzo delle medaglie assegnate negli ultimi dieci anni nel fondo e mezzofondo tra Mondiali ed Olimpiadi. A marzo del 2013, proprio dopo nuovi controlli riguardanti i Mondiali finlandesi del 2005, erano stati sospesi sei atleti dell'est europeo: i quattro bielorussi Vadim Devyatovskiy (martello), Andrei Mikhnevich (peso), Nazdeya Ostapchuk (peso) ed Ivan Tsikhan (martello), assieme alle russe Tatyana Kotova (lungo) e Olga Kuzeknova (martello).

Al momento non sono stati rivelati i nomi degli atleti coinvolti, principalmente per motivi legali, ma tutti sarebbero stati già contattati e puniti o sospesi a seconda dei casi. "Se le violazioni saranno confermate, le classifiche delle gare relative verranno aggiornate", spiega ancora la Federazione, "così come, nel caso, verranno riassegnate le medaglie". Un'aggiunta, quest'ultima, che lascia intendere che ci possano essere nomi "grossi" che verranno rivelati a breve. In ogni caso, pare che non ci siano atleti italiani coinvolti. "Noi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione in merito", ha spiegato Alfio Giomi, presidente della FIDAL.

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