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Armi: l’Olanda vieta l’export verso l’Arabia Saudita. L’Italia, invece, ci fa affari d’oro

Nel pieno della tregua l’aviazione saudita ha bombardato un mercato in Yemen uccidendo almeno 41 civili. Per questo l’Olanda ha deciso di mettere un embargo sulle armi verso l’Arabia. L’Italia, invece, continua a vendere bombe.
A cura di Davide Falcioni
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Quarantuno civili yemeniti, compresi molto bambini, sono stati uccisi dalle bombe sganciate ieri dall'Arabia Saudita su un mercato della città di Mastaba, nella provincia di Hajja. Il bombardamento aereo, l'ennesimo della coalizione sunnita guidata da Riyadh, arriva a 24 ore dalla proclamazione di una tregua che tuttavia sembra valere solo in prossimità del confine. Nel resto del paese, infatti, continuano i combattimenti e come è evidente anche le scorribande dei sauditi. La guerra in Yemen da parte dell'Arabia Saudita non è mai stata avallata dalle Nazioni Unite né dalla Lega Araba ed è stata presentata dal regime di Riyadh come una "missione" necessaria per impedire l'avanzata del movimento sciita Houthi, sostenuto dall'Iran, tradendo così le reali intenzioni del conflitto: contendersi con Teheran il controllo dell'area, con il sostegno e la complicità delle potenze occidentali che non lesinano nella vendita di armi. Tra queste anche le famigerate bombe a grappolo, vietate dal diritto internazionale.

L'Olanda vieta l'export di armi in Arabia Saudita

Ebbene, a un anno dall'inizio della guerra le vittime secondo le Nazioni Unite sono almeno 6mila, metà delle quali tra la popolazione civile. Per questo ieri il Parlamento olandese ha votato una risoluzione contro le ripetute violazioni dei diritti umani dell'Arabia Saudita in Yemen: i politici di Amsterdam non hanno fatto altro che dare applicazione a una decisione assunta il mese scorso dal Parlamento Europeo che chiedeva a tutti gli stati membri un embargo delle armi verso il regime di Riyadh. L'Olanda, coerentemente con il voto espresso in sede UE, non esporterà più armamenti all'Arabia Saudita almeno fino a quando continueranno i bombardamenti sullo Yemen.

Italia: affari d'oro grazie alla guerra in Yemen

E l'Italia cosa farà? L'ultima relazione del Governo alle Camere rivela che nel periodo 2010 – 2014 l'export di armi italiane ha visto come destinazione principale il Medio Oriente, per un ammontare complessivo di 5 miliardi di euro, in aumento anche rispetto al quinquennio precedente. Oltre un miliardo di euro – per l'esattezza 1,2 – è stata la spesa sostenuta dall'Arabia Saudita, paese che negli ultimi dieci anni ha incrementato del 156% gli investimenti in armamenti. L'Italia, dunque, fa affari d'oro con il regime saudita ma si tratta di un Made in Italy di cui certamente non si può andare fieri.

Che cosa esportiamo? Soprattutto bombe

Negli ultimi anni (vedere documento  in alto) abbiamo assistito a un frequente "via vai" di aerei e navi italiane cariche di armi verso l'Arabia Saudita. Nel maggio scorso la nave cargo Jolly Cobalto è salpata da Genova verso Jeddah, con a bordo 6 container di bombe per aereo MK82 e MK84 senza esplosivo. A darne notizia è stata un'azione di un gruppo di hacker – Yemen Cyber Army – che ha sottratto almeno 500.000 documenti al ministero degli Esteri saudita. Ad ottobre, novembre e gennaio è stata la volta degli aerei, che anche in questo caso sono stati caricati di missili e inviati in Arabia Saudita. All'aviazione militare di Riyadh abbiamo fornito in prevalenza missili della serie MK (82, 83 e 84), sigle che stanno a indicare altrettanti modelli di bombe a caduta libera che – come spiega la Rete Disarmo – "dagli stabilimenti sardi della RWM Italia (azienda bresciana, appartenente al gruppo tedesco Rheinmetall) sono arrivate fino all’Arabia Saudita. E da lì sono state poi utilizzate in Yemen. Di quelle bombe (poco più di 5mila esemplari per un totale di oltre 70 milioni di euro) è stato possibile rintracciare nei rapporti ufficiali quantità esportate e Paese destinatario". Molte delle bombe prodotte in Sardegna sono state ritrovate inesplose in diverse città dello Yemen. L'Italia, dunque, si sta rendendo complice di un massacro.

L'Export di armi in Arabia? Amnesty International: "E' illegale"

L'export di armi verso il regime saudita è stato sempre definito "regolare e legale" dal Ministro della Difesa Roberta Pinotti, più volte interrogata su questo tema. Ma è vero? No, come ricordano Amnesty International, la Rete Disarmo e l'Osservatorio Opal: "Il ministro Pinotti sa bene – spiegano le associazioni – che la legge n. 185 del 1990 vieta espressamente le esportazioni di tutti i materiali militari e loro componenti verso i Paesi in stato di conflitto armato e in contrasto con i principi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Segnaliamo al Ministro Pinotti che l'Arabia Saudita lo scorso 28 marzo ha formalmente annunciato alle Nazioni Unite il suo intervento militare in Yemen, ma non ha mai ottenuto dall'Onu alcuna autorizzazione né legittimazione. Il governo dovrebbe perciò sospendere immediatamente l'invio di materiali militari ai sauditi e rispondere in parlamento alle numerose interrogazioni che da mesi sono depositate".

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