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Allarme Bce: “L’Italia rischia di sforare il target, consolidi i conti”

Nel bollettino mensile la Banca centrale europea avverte che il governo italiano potrebbe non centrare l’obiettivo di un deficit al 2,6% del Pil a fine anno.
A cura di Antonio Palma
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Una nuova doccia fredda per il governo italiano arriva oggi dalla Banca Centrale europea che ancora un volta lancia l'allarme sui nostri conti pubblici. Secondo l'Eurotower, infatti, i target di bilancio che si era imposto il governo italiano sono a rischio, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra deficit e Pil, e per questo la Bce chiede un maggiore attenzione alla politica fiscale per consolidare i conti. "Si confermano i rischi sulle possibilità del governo italiano di centrare l'obiettivo di un deficit di bilancio pari al 2,6% del Pil nel 2014, soprattutto dopo che l'andamento congiunturale del quadro economico è risultato peggiore del previsto" si legge nel bollettino mensile di settembre della Bce nella parte dedicata al nostro Paese. Per il futuro "è importante che l’Italia rafforzi ulteriormente la posizione di politica fiscale così da adempiere alle norme del Patto di stabilità e di crescita, in particolare per quanto riguarda la riduzione del rapporto debito pubblico/Pil" si raccomandano dalla Banca centrale europea. In generale la raccomandazione, comune a tutti Paesi dell'Unione Europea è quella di proseguire gli sforzi sulle riforme.

La crescita dell'Eurozona debole

La Bce infatti chiede ai governi di "imprimere slancio agli sforzi compiuti per incrementare la crescita e l'occupazione su base sostenibile nell'area dell'euro". "È necessario intervenire con determinazione sul versante delle riforme strutturali nei mercati dei beni e servizi e del lavoro, nonché agire per migliorare il contesto in cui operano le imprese" spiegano sempre da Francoforte, sottolineando che "Nel terzo trimestre la crescita dell'Eurozona, secondo gli indicatori disponibili fino ad agosto, perderà slancio e l'espansione proseguirà ad un ritmo modesto". Ad ogni modo se le condizioni economiche dovessero restare deludenti e "se si dovessero affrontare i rischi di un periodo troppo prolungato di bassa inflazione, il consiglio direttivo della Bce è unanime nel suo impegno a fare ricorso a ulteriori strumenti non convenzionali nel quadro del suo mandato".

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