A 16 anni assassinò bambina, 36 anni dopo Israele uccide capo Hezbollah

Anche se il governo israeliano non ha confermato ufficialmente la notizia limitandosi a esprimere soddisfazione per la sua morte, per molti il decesso del dirigente di Hezbollah Samir Qantar è una chiara vendetta di Israele. Come ha confermato il movimento sciita libanese, infatti, il 52enne è stato ucciso in una esplosione causata da un raid aereo israeliano sul quartiere di Jaramana, a Damasco. Del resto Qantar era uno dei nemici giurati di Israele visto che 36 anni fa, nel 1979, quando era appena sedicenne, era stato coinvolto nell'assassinio di quattro israeliani tra cui due bambini e per questo era stato arrestato e condannato anche all'ergastolo. Samir Qantar fu condannato per aver fracassato con il calcio del fucile il cranio di una bambina israeliana dopo aver ucciso suo padre durante un assalto armato. Dopo essere stato liberato da Israele nel 2008 nell'ambito di uno scambio di prigionieri, aveva aderito al movimento sciita ed era riparato a Damasco, assumendo un ruolo di vertice.

Negli ultimi anni il regime di Bashar al-Assad gli aveva dato anche il comando di una parte delle Alture del Golan ancora in mano al regime siriano da dove avrebbe organizzato anche diversi attacchi contro Israele. "Era un super terrorista che ha ucciso una bambina di quattro anni fracassandole il cranio e ha proseguito le sue attività terroristiche anche dopo la liberazione, è una buona cosa che sia andato al Creatore", ha affermato il ministro della Giustizia israeliano, Ayelet Shaked. "Giustizia è stata fatta" ha affermato invece in una nota la famiglia israeliana di cui facevano parte tre delle quattro vittime. Hamas ha condannato l'uccisione del miliziano druso-libanese affermando che "si tratta di un crimine odioso", poco dopo tre razzi sono caduti al confine nord di Israele, nei pressi di Nahariya, senza causare vittime.