Una dieta scorretta e infiammatoria in gravidanza aumenta il rischio di diabete infantile: lo studio

Cosa mangiamo quando aspettiamo un bambino non serve solo a nutrire la futura mamma, ma può comportare effetti a lungo termine sulla salute del bambino. A ribadirlo è un nuovo studio danese che ha dimostrato come un'alimentazione ricca di alimenti infiammatori – carne, cibi grassi, bevande zuccherate, sale ecc… – abbia effetti a lungo termine sulla salute del bambino e un nuova ricerca danese riaccende i riflettori sull'importanza di mangiare bene
lancia un allarme importante: un’alimentazione che favorisce l’infiammazione potrebbe aumentare il rischio che i figli sviluppino il diabete di tipo 1, una malattia autoimmune che richiede la terapia insulinica per tutta la vita.
Uno studio che fa riflettere
Pubblicato sul Journal of Epidemiology & Community Health, lo studio ha analizzato oltre 67.000 coppie madre-figlio in Danimarca, seguendo i bambini dalla nascita fino ai 17 anni di età. I ricercatori hanno calcolato per ogni madre un indice chiamato EDII (Empirical Dietary Inflammatory Index), basato su questionari alimentari compilati attorno alla 25esima settimana di gravidanza. Più alto l’indice, maggiore la quota di cibi pro-infiammatori consumati: carni rosse e lavorate, bibite zuccherate, cereali raffinati, fritti e grassi idrogenati. Dall'analisi dei risultati è risultato che ogni aumento di un’unità dell’EDII si traduceva in un aumento del 16 per cento di rischio di diabete di tipo 1 nel figlio. Questo legame restava valido indipendentemente da fattori come sesso o peso alla nascita del bambino.

Non solo genetica, ma anche ambiente
Il diabete di tipo 1 – condizione che può condizionare pesantemente la vita di chi ne soffre – è noto per la sua componente autoimmune: il sistema immunitario attacca le cellule del pancreas che producono insulina. Sebbene la genetica conti, l’incidenza di questa malattia sta aumentando del 3-4 per cento ogni anno nei Paesi sviluppati, un segnale che l’ambiente – comprese le abitudini materne – gioca un ruolo importante. Come spiegato i ricercatori, il periodo a metà gravidanza sembra essere particolarmente delicato: potrebbe essere una finestra critica durante la quale il feto è più suscettibile alle influenze dello stile di vita materno. In pratica, l’alimentazione in questo periodo potrebbe "programmare" il sistema immunitario del bambino in via di sviluppo.
Il ruolo di altri fattori di rischio
Lo studio non si è fermato alla dieta infiammatoria. Ha identificato altri comportamenti materni collegati a un rischio più alto di diabete di tipo 1 nei figli. Due in particolare spiccano: l’assunzione di glutine e il fumo in gravidanza. Per esempio, un aumento di 10 grammi di glutine al giorno risultava associato a un sorprendente +36 per cento di rischio.

Questi risultati non provano un rapporto di causa-effetto in modo definitivo, avvertono gli autori, ma aggiungono prove convincenti a un filone di ricerca che cresce di anno in anno. Come hanno sottolineato, "uno stato infiammatorio di basso grado è sempre più riconosciuto come un fattore critico nella salute dei figli fin dalle prime fasi della vita". In attesa di nuovi approfondimenti sulla questioni, gli studiosi hanno dunque invitato le future mamme a privilegiare un’alimentazione ricca di cibi anti-infiammatori: verdure a foglia verde, aglio, pomodori, cereali integrali, frutta, tè e caffè.