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Un bimbo già a 5 anni è capace di orientarsi da solo in una piccola città: la scoperta

Già a 5 anni i bambini non hanno bisogno di mamma o papà per orientarsi. A compiere questa scoperta rivoluzionaria sono stati due ricercatori dell’Università Emory, permettendo ai bimbi di spostarsi in una città virtuale.
A cura di Sophia Crotti
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bimbo si orienta in città
Immagine di repertorio

Già a 5 anni i bambini sono in grado di orientarsi e ritrovare la via maestra in una piccola città. Si tratta di una scoperta del tutto sconvolgente per i neuroscienziati, che fino a questo momento erano convinti del fatto che la capacità di riconoscere le strade che conducono a casa o a un luogo noto nei bambini arrivasse attorno ai 12 anni. Attraverso un esperimento virtuale i ricercatori dell'Università di Emory hanno indagato la capacità di orientarsi dei più piccoli.

I bambini imparano a orientarsi fin dalla nascita

La nuova ricerca, condotta dal reparto di neuro-scienza dell'Università di Emory, potrebbe spiegare ai genitori che forse la manina che porgono ai loro bimbi per girare insieme la città non è necessaria neanche a 5 anni di età.

Il professore di psicologia Daniel Dilks e la prima firmataria dello studio Yaelan Jung, da tempo cercano di comprendere come si sviluppi l'orientamento nei bambini. Nel 2024 erano riusciti a capire che il sistema cerebrale in grado di permettere a noi umani di camminare nel mondo evitando di inciampare negli ostacoli o oltrepassare i confini, si sviluppa appieno dopo gli 8 anni di età. "Sembra molto strano dal momento che i cuccioli di uomo imparano a camminare attorno ai 2 anni, ma questo sistema nel nostro cervello si sviluppa abbastanza tardi" spiega Jung.

Una scena al parco giochi di Tiny Town. (Laboratorio Dilks)
Credits: Emory University_Una scena al parco giochi di Tiny Town. (Laboratorio Dilks)

Come possono dunque i bambini, tra i 2 e gli 8 anni orientarsi nella loro casa o a scuola, evitando ostacoli e ricordando da dove sono venuti? A questa domanda i due ricercatori hanno risposto scoprendo che anche quando mamma e papà portano i piccoli in braccio da una stanza all'altra, permettono a loro di costruirsi una specie di mappa dell'ambiente circostante.

Proprio per questo i due si sono ingegnati per capire da che età i bambini imparassero davvero ad orientarsi in autonomia in una piccola città.

La scoperta grazie ad una città virtuale inventata dai ricercatori

Si chiama Tiny Town, letteralmente "piccola città", quella costruita dai ricercatori Jung e Dilks, per studiare la capacità di orientamento dei più piccoli. "È una città a forma di triangolo, in cui dei paesaggi caratteristici delineano i punti cardinali, a nord la montagna a est e ovest un albero e un lago. All'interno ci sono sei strutture, due delle quali appartengono alle categorie più amate dai bambini: gelaterie, parco giochi e stazioni dei pompieri". 

Per scoprire se già a 5 anni i bimbi erano in grado di orientarvisi all'interno, i ricercatori hanno proposto ai bambini un giochino molto semplice, i piccoli dovevano spostarsi all'interno della piccola città virtuale.

Credits: Emory University_Yaelan Jung presenta a un partecipante allo studio il mondo virtuale di Tiny Town. "È affascinante esplorare come gli esseri umani utilizzino diverse parti del cervello per comportamenti complessi e come questi diversi sistemi neurali si attivino durante lo sviluppo", afferma. (Laboratorio Dilks)
Credits: Emory University_Yaelan Jung presenta a un partecipante allo studio il mondo virtuale di Tiny Town. "È affascinante esplorare come gli esseri umani utilizzino diverse parti del cervello per comportamenti complessi e come questi diversi sistemi neurali si attivino durante lo sviluppo", afferma. (Laboratorio Dilks)

Il desiderio del team era infatti comprendere se la navigazione basata su mappe, ossia la capacità di saper utilizzare dei punti di riferimento per orientarsi negli spazi di grandi dimensioni, fosse tra le competenze dei bimbi prima dei canonici 12 anni. Oltre a lasciare che i piccoli giocassero spostandosi con dei cursori nella città virtuale i ricercatori hanno posto loro delle domande. "Volevamo arrivare alle risposte scientifiche che stavamo cercando ma avendo a che fare con dei bambini per noi era essenziale che si divertissero, così che si appassionassero anche alla scienza" ha spiegato Jung, prima firmataria della ricerca.

Un partecipante allo studio celebra la sensazione di trionfo dopo aver completato un esperimento. (Laboratorio Dilks)
Credits: Emory University_Un partecipante allo studio celebra la sensazione di trionfo dopo aver completato un esperimento. (Laboratorio Dilks)

La ricercatrice racconta di essere rimasta affascinata dalla bravura dei piccoli nello spostarsi, tramite i cursori nella città. Una volta concluso il loro giro di perlustrazione i piccoli hanno dovuto spiegare ai ricercatori se avessero visto alcuni edifici nello specifico e cercare di collocarli rispetto ad alcuni punti di riferimento. "Hai visto questo palazzo a Tiny Town? Era all'angolo del laghetto o su in montagna?". Per capire come il loro cervello agiva ogni volta che veniva proposta loro l'immagine di un edificio effettivamente presente nella città virtuale i ricercatori hanno sottoposto i piccoli a una risonanza magnetica funzionale (fMRI). "Abbiamo preparato un cuscino e una coperta nel macchinario per i bambini e detto loro che avrebbero potuto guardare lo schermo come fossero in un cinema privato" spiega Jung. I risultati dell'esperimento hanno reso evidente che i piccoli, a 5 anni, erano in grado di figurarsi la città nella loro mente, come fosse una mappa da memorizzare e di aggirarsi dunque nella piccola città senza perdersi. "Ogni volta che veniva chiesto loro di spostarsi o di ritrovare un punto sulla mappa, i bimbi mettevano in moto la RSC del loro cervello, la zona atta all'orientamento". Con questa indagine i due ricercatori hanno scardinato dunque la falsa credenza legata ad anni ed anni di ricerche precedenti, secondo cui i piccoli fino a 12 anni non sapevano orientarsi, dimostrando che lo sanno fare, invece, ancor prima di iniziare le elementari.

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