Sondaggio smaschera i comportamenti dei genitori che causano ansia e insicurezze nei figli: “Troppo controllo”

Mentre l’estate si avvicina e con essa la stagione dei viaggi in famiglia, un nuovo sondaggio statunitense riaccende il dibattito su quanto spazio di autonomia i genitori siano disposti a concedere ai propri figli adolescenti. Secondo quanto emerso da una ricerca condotta dall’Università del Michigan, molti adulti appaiono restii a lasciare che i ragazzi esplorino il mondo da soli, anche in contesti relativamente sicuri. Una tendenza che, secondo gli esperti, rischia di ostacolare la crescita emotiva e la fiducia in sé stessi degli adolescenti.
Troppa paura, poca fiducia
La fotografia che emerge dal sondaggio del C.S. Mott Children’s Hospital è eloquente: meno della metà dei genitori americani intervistati permetterebbe al proprio figlio, tra i 13 e i 18 anni, di restare da solo in una camera d’albergo mentre loro si assentano per una colazione. Solo un terzo si fiderebbe a lasciarlo andare a piedi da solo a una caffetteria vicina e appena uno su cinque si direbbe a proprio agio all’idea che il figlio visiti un museo o un parco di divertimenti da solo. Ancora più sorprendente, un genitore su cinque dichiara di non aver mai lasciato il proprio figlio adolescente senza la propria presenza durante un viaggio.
Crescere senza libertà
Secondo gli studiosi, questi atteggiamenti iperprotettivi – spesso raccolti sotto il profilo del cosiddetto "genitore elicottero", sempre pronto a controllare il figlio e a intervenire per proteggerlo – riflettono una tendenza più ampia: rispetto alle generazioni precedenti, gli adolescenti di oggi hanno molte meno occasioni per muoversi in autonomia. Raramente vanno a scuola a piedi o in bici da soli, e spesso non svolgono nemmeno piccoli lavori estivi o part-time. Un atteggiamento piuttosto familiare anche nelle famiglie italiane, dove il timore eccessivo dei genitori – alimentato anche da un’idea di pericolo costante – finisce per privare i più piccoli di quelle esperienze formative che da sempre aiutano a costruire senso di responsabilità, spirito di iniziativa e fiducia nelle proprie capacità.

Autonomia e salute mentale: un legame da non sottovalutare
A preoccupare ulteriormente è il possibile legame tra questa mancanza di autonomia e l’aumento dei disturbi psicologici tra i più giovani. Ansia, depressione e persino pensieri suicidi sono in crescita tra gli adolescenti americani. Sebbene non tutti gli esperti stabiliscano un collegamento diretto, alcuni lo ritengono evidente. A tal proposito psicologo Peter Gray del Boston College ha dichiarato al New York Post:
"Non mi sorprende affatto che stiamo assistendo a questi drammatici aumenti nei casi di ansia e depressione".
Secondo Gray, la mancanza di occasioni per sperimentare la libertà personale contribuisce significativamente al disagio emotivo dei ragazzi. Per fortuna, però, non è ancora troppo tardi per invertire la rotta. "Se anche solo alcune famiglie decidessero di affrontare questa estate in modo diverso, sarebbe già una grande vittoria", ha concluso. E l'estate potrebbe rappresentare l'occasione perfetta per attuare tale cambiamento.

Le vacanze come punto di partenza per una genitorialità meno ansiosa
Per trasformare il periodo estivo in un'opportunità di crescita – tanto per i ragazzi quanto per i loro genitori – gli esperti hanno pertanto consigliato a mamme e papà di coinvolgere i figli nelle decisioni su come e dove trascorrere le vacanze, stabilendo insieme regole e limiti. Soluzioni semplici, come chiedere ai ragazzi di restare in contatto telefonico (opzione approvata dal 64% dei genitori coinvolti dal sondaggio), muoversi in compagnia di coetanei o restare in aree prestabilite, possono rappresentare un buon compromesso tra controllo e fiducia.
L’obiettivo non è lasciare i figli allo sbaraglio, ma aiutarli a crescere con gli strumenti per affrontare il mondo. Riconoscere quando la paura si trasforma in ostacolo è il primo passo verso un’educazione più equilibrata. Come ricordano psicologi e pedagogisti, concedere libertà graduali, in contesti controllati, è fondamentale per costruire adulti sicuri, capaci di prendere decisioni e affrontare la vita con maggiore serenità.