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Seconda gravidanza, esiste un momento giusto? Il parere dell’esperta

Desiderare una seconda gravidanza è comune tra molte famiglie, ma qual è il momento giusto per affrontarla? La Dott.ssa Floriana Carbone, ginecologa del Policlinico di Milano, spiega a Fanpage.it i tempi ideali, i rischi da evitare e come prepararsi al meglio, dal recupero fisico alla gestione emotiva.
Intervista a Floriana Carbone
Ginecologa del Policlinico di Milano
A cura di Niccolò De Rosa
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Affrontare una seconda gravidanza è una scelta importante, spesso carica di desideri, aspettative e qualche timore. Se da un lato si parte da un’esperienza già vissuta, con tutto ciò che comporta in termini di conoscenze e consapevolezza, dall’altro emergono nuove domande: qual è il momento giusto per allargare la famiglia? Quanto bisogna aspettare tra un parto e l’altro? E come cambia l’attesa quando in casa c’è già un bambino piccolo?

A chiarire questi aspetti è la dottoressa Floriana Carbone, ginecologa del Policlinico di Milano, che ha condiviso il suo punto di vista in un’intervista rilasciata a Fanpage.it. "Al controllo post-parto bisognerebbe sempre affrontare anche il tema del futuro riproduttivo, compresa la contraccezione, specie se si allatta, per pianificare consapevolmente il momento migliore per una nuova gravidanza", afferma l'esperta.

Parlando di tempistiche, quale è il lasso di tempo consigliato tra la prima e la seconda gravidanza?

È consigliabile attendere almeno 18 mesi tra una gravidanza e l'altra. Un intervallo minore, soprattutto se inferiore ai sei mesi, può aumentare significativamente i rischi sia per la madre che per il bambino: parto prematuro, anemia materna, problemi alla placenta ed emorragie post partum sono più frequenti in gravidanze troppo ravvicinate. Per il nascituro, invece, il pericolo principale è il basso peso alla nascita, spesso legato a disturbi della crescita intrauterina. Nel caso di un parto cesareo, però l’indicazione rimane quella di rispettare una pausa di minimo di 18 mesi tra una gestazione e l'altra.

Gli esperti suggeriscono di far passare almeno 12–18 mesi tra una gravidanza e l’altra, ma molto dipende dai tempi individuali di recupero fisico e mentale
Gli esperti suggeriscono di far passare almeno 12–18 mesi tra una gravidanza e l’altra, ma molto dipende dai tempi individuali di recupero fisico e mentale

Anche il recupero mentale è un aspetto da considerare?

Certamente. Oltre ai rischi clinici, c’è un aspetto da non trascurare: il benessere psico-fisico della madre. Le donne nella seconda gravidanza spesso si sentono più affaticate, non solo per lo stress fisico della gestazione, ma anche per la gestione quotidiana del primo figlio. E questo può influenzare anche l’umore, già delicato per via dei cambiamenti ormonali. Ogni donna reagisce però in modo diverso: alcune sono più serene perché sanno cosa aspettarsi, altre invece vivono una maggiore apprensione proprio per una consapevolezza più ampia dei possibili rischi.

Quanto influisce l'età dei genitori?

Per quanto riguarda la madreDopo i 35 anni i rischi associati alla gravidanza aumentano, soprattutto se ci sono state complicanze nella gestazione precedente, come disturbi ipertensivi, preeclampsia o diabete gestazionale. L’età paterna incide meno direttamente, ma rientra comunque in una valutazione complessiva della salute riproduttiva della coppia.

Quali sono le la prima e la seconda gravidanza?

Talvolta  le due gestazioni possono seguire percorsi molti differenti e non è affatto detto che i sintomi siano gli stessi: possono comparire nuove nausee, maggiore sensibilità agli odori o cambiamenti nel seno, soprattutto se la madre sta ancora allattando. Tuttavia, la familiarità con i segnali del corpo può aiutare.Le mamme, ad esempio, spesso riconoscono prima i movimenti del feto e sanno interpretare meglio le contrazioni preparatorie, come quelle di Braxton Hicks. Anche il parto cambia: nelle pluripare, cioè nelle donne che hanno già partorito, il travaglio tende a essere più rapido rispetto a chi affronta la prima nascita.

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