“Se ti picchiano, reagisci”: il consiglio virale di una mamma divide i genitori

Un breve video pubblicato su TikTok è bastato a scatenare un acceso dibattito tra genitori, insegnanti ed esperti. Protagonista è Brittany Norris, una giovane madre americana, diventata virale per aver condiviso il suo approccio diretto e controverso su come i bambini dovrebbero reagire se vengono colpiti da un coetaneo. Tra chi la applaude e chi si dice preoccupato per il messaggio trasmesso, la questione tocca un nodo delicato: è giusto insegnare ai bambini a "rispondere" ai colpi, o è meglio promuovere un approccio pacifico e affidarsi agli adulti?
"Non sto crescendo una spia"
Brittany Norris ha 27 anni, vive in Louisiana ed è madre di due bambini. In un video che ha rapidamente superato milioni di visualizzazioni, ha dichiarato con fermezza: "Se qualcuno colpisce mia figlia, non la sto crescendo per andare a dirlo alla maestra. Non sto crescendo una spia. Difenditi. Colpisci anche tu. E se non basta, ci penserò io".
La sua posizione, sostenuta con tono deciso e senza mezzi termini, ha ricevuto reazioni contrastanti. Alcuni genitori si sono riconosciuti nelle sue parole, ricordando insegnamenti simili ricevuti nell'infanzia: "Mai iniziare uno scontro, ma finiscilo se serve". Altri invece hanno espresso forte disaccordo, temendo che messaggi del genere incoraggino la violenza. "Così si insegna a risolvere i problemi con la violenza, invece di cercare soluzioni o coinvolgere gli adulti", ha tuonato un'utente, mentre alcuni insegnanti hanno aggiunto che approcci del genere rendono più difficile intervenire in tempo nelle dinamiche tra alunni: "Spesso non veniamo nemmeno a sapere che c'è un problema, perché i ragazzi hanno imparato a non parlarne".

Norris ha poi chiarito che la sua intenzione non è invitare i bambini a iniziare i conflitti, ma a difendersi se aggrediti. Secondo lei, avvisare l’insegnante può essere utile per risolvere tensioni a lungo termine, ma nell’immediato "semplicemente non basta".
L’esperta: "Non è solo una questione educativa, ma di valori"
A portare il confronto su un piano più profondo è la dottoressa Deborah Gilboa, medico di famiglia ed esperta di resilienza intervenuta sul sito americano TODAY. Per lei, la questione non si riduce a un semplice "giusto o sbagliato", ma riguarda i valori che ogni genitore vuole trasmettere: rispetto, sicurezza, dignità, autonomia.
"Non è così semplice dire: ‘Se ti colpiscono, puoi colpire indietro'", spiega Gilboa. Secondo l’esperta, la prima reazione dovrebbe sempre essere pacifica: dire "non farlo", allontanarsi o chiedere aiuto a un adulto. Gilboa riconosce che insegnare ai figli a difendersi può essere una scelta legittima, ma sottolinea la necessità di prepararli anche alle possibili conseguenze, come provvedimenti disciplinari da parte della scuola o reazioni da parte della famiglia dell’altro bambino. "Se è questo il tipo di persona che vogliamo crescere, dobbiamo anche prepararli ad affrontare le ripercussioni". Man mano che i bambini crescono, avverte poi Gilboa, diventa inevitabile per i genitori interrogarsi su che tipo di adulti vogliono aiutarli a diventare. In un mondo dove il confronto è quotidiano, non esiste una risposta unica o perfetta.