Se ti ha sempre messo ansia la matematica, i tuoi figli non la impareranno mai davvero: lo studio

Se anche tu inizi a sudare freddo dinnanzi a un'equazione, senti la testa che gira guardando tutti quei numeri disposti sulla lavagna, fai ancora quegli incubi sulla seconda prova di maturità del liceo scientifico, sappi che tuo figlio non sarà da meno.
Secondo una nuova ricerca, tutti i sentimenti avversi nei confronti della disciplina dei numeri, si trasmettono di genitore in figlio. A scoprirlo è stato un team di studiosi italiani che ha visto la propria indagine essere pubblicata sul Journal of Experimental Child Psychology. Il team ha analizzato i sentimenti sviluppati nei confronti della matematica e le competenze di un gruppo di 126 bambini dai tre agli otto anni.
L'ansia per la matematica si trasmette dai genitori ai figli
I ricercatori dell'Università Alma Mater di Bologna, insieme a quelli dell’Università degli Studi di Trieste, dell’Università di Macerata e della Loughborough University, hanno voluto indagare uno dei sentimenti che più impattano sul rendimento scolastico dei bambini: l'ansia per la matematica. Il team ha innanzitutto delineato questo sentimento, definendolo un'esperienza di paura, tensione e apprensione che colpisce i piccoli ogni volta che si confrontano con i compiti, le verifiche, le interrogazioni o i libri di matematica. Si tratta di una forma di paura che emerge precocemente nei bambini e si manifesta già durante le ore di matematica del primo anno di scuola elementare. "È importante indagare questo sentimento, dal momento che approcciarsi in questo modo ai calcoli non permette ai bambini, nella crescita, di prendere decisioni vantaggiose relative a salute e finanze o fare associazioni cognitive" si legge dallo studio.
I ricercatori hanno cercato di indagare il livello di ansia nei bambini mentre facevano dei calcoli, quando avevano 3 anni e quando ne avevano poi 8, e ricevuto le loro pagelle per comprendere come negli anni sviluppassero le proprie competenze matematiche.
Il disgusto per la matematica e l'ansia connessa che assale i piccoli anche solo all'idea di doversi mettere con il capo chino sulla scrivania a fare dei calcoli, non è un sentimento innato, i piccoli lo manifestano se prima di loro sui banchi di scuola, la loro mamma o il loro papà ha odiato questa materia. La ricerca ha infatti osservato l'atteggiamento nei confronti della materia di 100 mamme, 14 padri e 12 tutori, trovando una stretta correlazione tra l'ansia dei bambini e quella degli adulti che si prendevano cura di loro.
Come migliorare il rapporto dei propri figli con la matematica
"Il nostro studio ha trovato legami significativi tra l'ansia per la matematica dei genitori, che i bambini interiorizzano, e le loro competenze in materia" spiega Carlo Tomasetto, professore al Dipartimento di Psicologia "Renzo Canestrari" dell'Università di Bologna e primo autore dello studio. Dal momento che le abilità matematiche, però, sono importanti non solo per prendere un bel voto a scuola ma per acquisire competenze base nella vita, Tomasetto spiega quanto siano cruciali delle attività di supporto ai genitori, in grado di mitigare la loro avversione per la materia e di aiutarli a garantire una presenza efficace, accanto ai piccoli, durante i compiti. I ricercatori suggeriscono a mamme e papà, che non hanno fatto della matematica il proprio mestiere, come si erano ripromessi mentre facevano i compiti da piccoli, di aiutare i propri bambini in questo modo:
- affrontando l'idea dei compiti o dello studio della matematica con un atteggiamento positivo
- riconoscendo che non bisogna essere plusdotati per comprendere la materia
- mostrando interesse per lo studio e i compiti di matematica dei bimbi
- incoraggiando i più piccoli a momenti di apprendimento da affrontare insieme.
"Ci si può mettere in gioco da adulti, per il bene dei figli, frequentando dei corsi e capendo che commettere errori non è solo accettabile, ma anche fondamentale, per apprendere davvero" ha concluso Tomasetto.