“Sapevo che c’era qualcosa che non andava e l’istinto ha salvato mio figlio”: il racconto di una madre

Diventare madre per la prima volta è un'esperienza che travolge, tra gioia, paura e responsabilità improvvise. Maddie, trentaduenne di Houston (Texas), lo ha scoperto in modo drammatico quando, appena tornata a casa dall’ospedale con il suo primo figlio, ha capito che qualcosa non andava. "Non avevo mai vissuto il nel post partum, non sapevo cosa aspettarmi", ha raccontato. Ma quell'istintiva sensazione che il suo bambino non stesse bene si è trasformato in un'intuizione provvidenziale, capace di spingerla a non arrendersi e di salvare la vita al piccolo.
Prima i dubbi, poi la scoperta
Poche ore dopo il rientro a casa, il neonato ha iniziato a comportarsi in modo insolito. Maddie, insospettita, non ha esitato a portato subito al pronto soccorso, dove però le prime risposte non sono state rassicuranti. I medici tendevano a minimizzare i suoi timori, chiedendole più volte se fosse "una mamma alla prima esperienza". Nonostante questo, la neo-mamma ha insistito, convinta che il figlio avesse bisogno di aiuto immediato. Dopo otto ore di attese e controlli, gli esami hanno confermato i suoi sospetti: nel sangue del piccolo erano presenti indici infiammatori che rivelavano un'infezione in corso.

Dopo la scoperta, la situazione si è aggravata in fretta. Il neonato è stato trasferito in terapia intensiva, sottoposto a una lunga serie di esami. Dopo quattro giorni, la diagnosi: infezione da streptococco di gruppo B, contratta attraverso un'infezione urinaria. Come spiegato dai medici alla spaventata Maddie, si trattava una patologia rara ma pericolosissima nei neonati, che può manifestarsi con sintomi come febbre, difficoltà respiratorie, sonnolenza e colorito bluastro. In genere le donne incinte vengono sottoposte a un tampone di screening verso la fine della gravidanza, quando circa una su quattro risulta portatrice del batterio, spesso senza alcun sintomo. Maddie, però, durante la gravidanza era risultata negativa, motivo per cui nessuno si aspettava questa complicazione.
Sedici giorni di paura
Il bambino è rimasto in terapia intensiva per sedici lunghi giorni. Ogni ora sembrava interminabile, con Maddie che ha raccontato ai cronisti di Newsweek di essersi sentita "prigioniera tra le mura dell'ospedale" e di aver temuto di perdere il figlio appena nato. Fortunatamente il decorso della malattia ha avuto un esito positivo, e al momento delle dimissioni i dottori si sono congratulati con la donna, dicendole chiaramente che se non avesse seguito il suo istinto, il bambino non ce l'avrebbe fatta.
Oggi, a quattro anni di distanza da quell'episodio recentemente rievocato da Maddie sul proprio profilo Instagram, il piccolo è un bimbo sano, intelligente e affettuoso, oltre che fratello maggiore di un altro bimbo. Maddie, che condivide spesso la sua esperienza di genitore sui social, ha così voluto ricordate a tutte le mamme quanto sia fondamentale fidarsi del proprio intuito. "Se avessi pensato ‘sono solo una mamma inesperta', mio figlio non sarebbe qui". ha spiegato. "Conosciamo i nostri bambini meglio di chiunque altro".