Quando i genitori vogliono decidere per te: i consigli dell’esperta per difendere l’autonomia

Capita a molti adulti di sentirsi ancora sotto lo sguardo vigile dei genitori, soprattutto quando si tratta di scelte importanti come il lavoro, le amicizie o l’amore. Quel classico "lo facciamo per il tuo bene" che può facilmente trasformarsi da segno di affetto a fonte di aspri conflitti, lasciando i figli divisi tra il desiderio di autonomia e il bisogno di approvazione familiare. Proprio su questo tema è intervenuta ai microfoni del podacast quotidiano britannico Metro ,"Just Between Us", la psicoterapeuta Naomi Magnus, fondatrice del North London Therapy, spiegando come distinguere la preoccupazione sincera da un atteggiamento eccessivamente controllante e, soprattutto, come imparare a gestire la pressione dei genitori senza compromettere i rapporti affettivi.
Nel corso della puntata, la psicoterapeuta ha riportato la vicenda di Freddie, ragazzo impegnato da due anni in una relazione stabile e felice, ma che non trova l'approvazione della sua famiglia e di alcuni dei suoi amici, diffidenti nei confronti del compagno, giudicato troppo riservato e poco socievole. Una differenza di vedute che sta creando fratture nei rapporti personali di Freddie e che rischia di minarne seriamente la serenità. Secondo la dottoressa Magnus, però, storie come questa non sono affatto non è un caso isolato: "Le famiglie portano con sé un senso di responsabilità e protezione verso i figli anche in età adulta. Spesso proiettano le proprie esperienze, i rimpianti o i valori culturali, convinte che la loro prospettiva sia la più saggia".
Preoccupazione o controllo?
Il confine tra genuina preoccupazione e controllo eccessivo, ha ammesso Magnus, non è sempre chiaro. La terapeuta ha così spiegato che mentre la "sana" preoccupazione gneitoriale lascia comunque un certo spazio di scelta e ha carattere temporaneo, il controllo opprimente è ripetitivo, invasivo e spesso utilizza "armi" subdole, come i sensi di colpa o comportamenti manipolatori, per indirizzare le decisioni dei figli. "La differenza sta in come ci si sente durante i momenti in cui non ci si trova d'accordo", ha osserva Magnus: "Se l’atteggiamento dei genitori fa sentire sostenuti e rispettati, è preoccupazione. Se invece ci fa sentire intrappolati e giudicati, allora è controllo".

Strategie per difendere la propria autonomia
In mancanza di chiari paletti imposti sai figli, l'opposizione dei genitori può trasformarsi in un ostacolo alla vita di coppia. Pur non condannano necessariamente una relazione al fallimento, un clima di costante negatività familiare rischia di danneggiare gli equilibri della relazione. "Se la coppia ha valori condivisi e una comunicazione solida, può resistere alle pressioni esterne, ma il rischio è che si creino dubbi, sensi di colpa e tensioni, soprattutto se uno dei due partner non si sente sostenuto".
Come affrontare, dunque, questo tipo di pressione? La chiave sta nel dialogo, ma non in forme conflittuali. Alzare la voce o troncare la conversazione non porta a soluzioni. Magnus ha suggerito di riconoscere le buone intenzioni dei genitori, ma allo stesso tempo ribadire con fermezza la propria autonomia, stabilendo confini chiari. Mostrare di aver riflettuto a fondo sulle proprie scelte, invece di mettersi sulla difensiva, aiuta a rafforzare la propria posizione e a ridurre le tensioni.
Dalla fiducia allo scontro
Quando il rapporto con i genitori si sposta dall’ascolto reciproco al tentativo di imporre decisioni, il rischio è di trasformare un legame basato sulla fiducia in un terreno di scontro. Tra i motivi di maggiore rottura familiare, ha concluso Magnus, proprio il tentativo dei genitori di imporre ai figli i propri ideali risulta tra i più frequenti. Trovare un equilibrio tra affetto, rispetto e libertà diventa quindi essenziale per proteggere sia le relazioni sentimentali sia i rapporti familiari.à