Quali sono le migliori città italiane in cui crescere dei bambini (e perché)

Quali sono i territori italiani che meglio rispondono ai bisogni di bambini, giovani e anziani? A fare il punto è la nuova edizione della classifica sulla Qualità della vita per fasce d’età, elaborata per il quinto anno dal Sole 24 Ore e presentata al Festival dell’Economia 2025 di Trento. Un’analisi che, grazie a dati statistici certificati e a un sondaggio Eumetra con Save the Children, ha fotografato benessere, salute e servizi dedicati alle generazioni più fragili e strategiche della società, mostrando un Paese che viaggia acnora a due velocità.
Nella graduatoria stilata sulla base di 12-15 criteri selezionati in base alla fascia d'età di riferimento – oltre a parametri come istruzione, servizi sanitari e opportunità lavorative, si valutano ora anche fattori come la qualità delle reti familiari, gli incidenti stradali notturni e il consumo di farmaci anti-obesità – a dominare le classifiche è infatti il Nord dello Stivale, che nei primi tre posti delle tre categorie selezionate (bambini, giovani e anziani) piazza otto città su nove.
Bolzano guida infatti la classifica degli over 65, seguita da Treviso e Trento. Tra i giovani (18-35 anni), è Gorizia a confermarsi prima per il secondo anno consecutivo, davanti a Bolzano, Cuneo e Trieste. Lecco, invece, primeggia per la qualità della vita dei bambini. La città affacciata sul lago eccelle infatti nello sport giovanile, nelle competenze scolastiche e per la bassa incidenza di reati a danno dei minori. A completare il podio Siena, unica città del Centro, e Aosta.
Lecco città a misura di bambino
Lecco è stata eletta la città con la migliore qualità della vita per i bambini grazie all’ottimo punteggio ottenuto su quindici indicatori, pensati per misurare quanto una comunità sappia garantire ai più piccoli i bisogni fondamentali: dalla scuola al tempo libero, dalla sanità ai luoghi di socializzazione, fino alla sicurezza.

La città lombarda ha infatti ottenuto il punteggio più alto di tutte sull'indicatore "sport e bambini" – realizzato sul calcolo del numero di bambini che praticano attività sportiva, i risultati ottenuti e le relazioni dello sport con l’economia e la realtà sociale – e si è piazzata molto bene su voci come "delitti denunciati a danno di minori" (secondo posto dietro Pordenone), "competenze numeriche non adeguate" (dove più basso era il tasso, migliore era il punteggio e Lecco si è guadagnata il secondo posto) e "competenze alfabetiche non adeguate" (terzo posto secondo i medesimi criteri). Premiata anche la qualità delle reti sociali – ossia la percentuale di parenti e conoscenze su cui contare – e il tasso di fecondità, attestato a 1,2 figli per donna (la media italiana è 1,24).
Le altre eccellenze per i più piccoli
Sul secondo gradino del podio ci ha pensato Siena a difendere l'onore toscano, ottenendo alti punteggi nel numero di pediatri attivi ogni 1000 abitanti (secondo posto in assoluto, dietro a Cagliari), nell'incidenza % sul reddito pro capite della retta della mensa scolastica e nella percentuale di edifici scolastici dotati di una mensa.
Aosta, arrivata terza, si è invece confermata una città dotata di un ottimo spazio abitativo – calcolato sulla superficie media delle abitazioni per componenti medi di una famiglia – un costo della vita sostenibile e un'eccellente offerta di servizi comunali per l'infanzia. Per quanto riguarda il verde attrezzato, ossia l'estensione di giardini e parchi attrezzati per accogliere le attività della fascia 0-14 anni, la città più appetibile è risultata essere Gorizia, seguita da Ravenna e L'Aquila. Trieste è invece la provincia con la migliore spesa sociale per famiglie e minori.