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Prevenire l’allergia alle arachidi: uno studio sperimenta nuovi approcci per ridurre i rischi nei bambini

L’allergia alle arachidi rappresenta una delle preoccupazioni più diffuse tra i genitori, ma una nuova ricerca pubblicata su Pediatrics apre prospettive incoraggianti. Lo studio mostra che fornire ai pediatri strumenti semplici – come video formativi, promemoria digitali e materiali informativi – aumenta l’adesione alle linee guida che raccomandano l’introduzione precoce delle arachidi nella dieta dei lattanti, riducendo fino all’80 per cento il rischio di sviluppare allergie.
A cura di Niccolò De Rosa
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Per molti genitori, l'allergia alle arachidi o alla frutta seccarappresenta un piccolo spauracchio. Basta leggere le etichette di merendine, biscotti o snack per accorgersi di quante volte compaia l'avvertenza che l'alimento in questione può contenere tracce di arachidi o frutta a gusci. Per un bambino allergico, anche una minima esposizione può trasformarsi in un rischio concreto, rendendo l’alimentazione quotidiana un percorso a ostacoli e limitando la serenità con cui affrontare feste, mense scolastiche o semplici spuntini.

Una recente ricerca appena pubblicata sulla rivista Pediatrics sembra però offrire una prospettiva incoraggiante: secondo lo studio, fornire ai pediatri strumenti semplici e immediati – come brevi video formativi, promemoria digitali e materiali informativi per le famiglie – può  effettivamente contribuire a ridurre il rischio che i bambini sviluppino un'allergia alle arachidi. Un cambiamento importante nella pratica clinica quotidiana, che rende più concreta l’applicazione delle linee guida sulla prevenzione delle allergie alimentari.

L'introduzione precoce che protegge

Negli ultimi anni le evidenze scientifiche hanno rivoluzionato il modo di pensare alle allergie. Fino a poco tempo fa si tendeva a evitare il contatto precoce con alimenti potenzialmente allergizzanti, nella convinzione che questa prudenza fosse una forma di protezione. Oggi sappiamo che vale il contrario: introdurre precocemente nella dieta dei lattanti alimenti contenenti arachidi riduce fino all'80 per cento il rischio di sviluppare un'allergia, come aveva dimostrato già nel 2015 uno studio clinico condotto nel Regno Unito.

Da allora, le linee guida invitano i pediatri a consigliare l'introduzione di questi alimenti fin dallo svezzamento, soprattutto nei bambini dove non si segnalo altri casi di allergia a questo alimento. Tuttavia, nella pratica quotidiana, queste raccomandazioni non sono sempre seguite. "Le visite a quattro e sei mesi sono molto intense, con tante informazioni da condividere con le famiglie: vaccini, crescita, alimentazione. Per questo è fondamentale che i pediatri abbiano un supporto per garantire che i genitori ricevano indicazioni chiare", ha spiegato la dottoressa Ruchi Gupta, autrice principale dello studio e docente alla Northwestern University Feinberg School of Medicine.

allergia arachidi

Una sperimentazione su larga scala

Per capire come migliorare l'applicazione di linee guida più moderne ed efficenti, i ricercatori hanno coinvolto 30 ambulatori pediatrici delle aree di Chicago e Peoria in uno studio clinico randomizzato. In totale sono stati seguiti 18.480 bambini da 290 professionisti. Le pratiche sono state divise in due gruppi: uno di controllo, che ha continuato con le procedure abituali, e uno di intervento, che ha ricevuto strumenti specifici per favorire la prevenzione. I pediatri del secondo gruppo hanno avuto accesso a un video formativo, a un sistema di promemoria integrato nella cartella clinica elettronica (EHR) e a materiali visivi destinati ai genitori. "Abbiamo potuto misurare l’aderenza alle linee guida utilizzando le note cliniche e i dati generati durante le visite di controllo", ha spiegato Lucy Bilaver, coautrice dello studio e docente di Pediatria alla Northwestern University. Un approccio "pragmatico" sottolinea la ricercatrice, che riflette la realtà quotidiana degli ambulatori.

I risultati hanno fornito un quadro piuttosto chiaro: nei bambini a basso rischio, l'aderenza alle raccomandazioni ha raggiunto l'84 per cento tra i pediatri che avevano ricevuto gli strumenti di supporto, contro il 35 per cento del gruppo di controllo. Anche nei piccoli ad alto rischio la differenza è significativa: 27 per cento al posto del 10 per cento dell'altro gruppo.
Un trend che dimostra quanto la formazione mirata e il supporto digitale possano rendere più efficace la prevenzione. Non solo perché aiutano i pediatri a ricordare le linee guida, ma anche perché offrono ai genitori spiegazioni semplici e rassicuranti. "Il nostro obiettivo è che le famiglie si sentano sicure nell’introdurre precocemente alimenti contenenti arachidi", ha sottolineato la dottoressa Gupta. "Solo così potremo invertire la tendenza all’aumento delle allergie alimentari nei bambini".

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