Prendersi cura di sé fin dalla tarda adolescenza è cruciale per la salute del cuore: l’esperta spiega il motivo

I giovani tendono a sentirsi invincibili, ma la salute del cuore non è una preoccupazione che riguarda soltanto la mezza età o la terza età. A ricordarlo sono i risultati di un rapporto recentemente presentato da Jewel Scott, docente di Scienze infermieristiche alla University of South Carolina, insieme al suo team di ricerca. Secondo lo studio, pubblicato sul Journal of the American Heart Association, la tarda adolescenza e i primi anni dei venti sono periodi cruciali per costruire abitudini che condizioneranno la salute cardiovascolare per tutta la vita. "Proprio come i giovani prendono decisioni importanti sulla loro educazione o carriera, le abitudini che sviluppano in questa fase determinano la qualità della loro vita futura", spiega Scott, confermando come le fondamenta per un cuore sano si debbano cominciare a posare prima di quanto la maggior parte delle persone immagini.
Adolescenza ed età adulta: una fase di transizione critica
Il periodo compreso tra i 18 e i 25 anni, definito dagli esperti "emerging adulthood" (traducibile con "età adulta emergente"), è un po' come una "pubertà sociale", caratterizzata da grandi cambiamenti come l'ingresso all'università o nel mondo del lavoro, nuove amicizie e relazioni sentimentali e, in generale, un'autonomia sempre maggiore. Allo stesso tempo, è proprio in questa fase che aumentano i comportamenti rischiosi per il cuore, come il consumo eccessivo di cibi veloci, il fumo e l'alcol, e uno stile di vita sempre più sedentario. Purtroppo, spiega Scott, solo un giovane su quattro mantiene abitudini salutari in questo passaggio verso l'età adulta. E mentre molti percepiscono le malattie cardiovascolari come un problema degli adulti più anziani, i dati clinici dimostrano che il rischio in persone sotto i 40 anni è più che raddoppiato dal 2010, triplicando tra chi utilizza tabacco.
Le origini precoci delle malattie cardiache
Il tipo più comune di malattia cardiovascolare è la cardiopatia aterosclerotica (o aterosclerosi), legata all'accumulo di placche di grasso nelle arterie. Ma il declino della salute del cuore non inizia a mezza età: spesso parte intorno ai 17 anni. A quell'età, la qualità complessiva della salute cardiovascolare, valutata attraverso comportamenti come dieta, attività fisica e sonno, comincia a peggiorare, insieme a parametri clinici come la pressione sanguigna. Il lato positivo è che la maggior parte dei fattori di rischio può essere "corretti": i segnali che potrebbero indicare problemi futuri, evidenzia Scott, si formano infatti molto prima che compaiano sintomi ben più preoccupanti come dolore toracico o difficoltà respiratorie. Per questo motivo è importante agire tempestivamente, intervenendo soprattutto sugli stili di vita scorretti.

Tra i principali fattori di rischio per i giovani adulti ci sono infatti il fumo e l’obesità. L’uso di sigarette, sigarette elettroniche e altri prodotti a base di nicotina è cresciuto dal 21% dei giovani americani tra i 18 e i 23 anni nel 2002 al 43% nel 2018. La nicotina danneggia i vasi sanguigni e accelera la formazione di placche, aumentando il rischio di problemi cardiovascolari gravi in età adulta. Anche l'obesità è in aumento: un giovane su cinque sotto i 25 anni ha un indice di massa corporea (BMI) pari o superiore a 30 kg/m² (secondo la classificazione ufficiale, un normopeso rientra tra i 18,5 e 24,9 kg/m²), e le proiezioni internazionali ci dicono che entro il 2050, in tutto il mondo, un bambino su tre sarà obeso o sovrappeso. Eppure, nonostante simili numeri, secondo Scott e il suo team la consapevolezza dei fattori di rischio, come colesterolo alto o ipertensione, rimane ancora troppo bassa tra i giovani adulti, rendendo essenziale l’educazione e la prevenzione precoce.
L'importanza delle relazioni sociali
La salute cardiovascolare non dipende solo dalle scelte individuali: politiche sanitarie e condizioni socioeconomiche giocano un ruolo cruciale nell'informazione e nella prevenzione. "Se il medico non affronta la salute del cuore durante un controllo di routine, i giovani possono iniziare loro stessi la conversazione", sottolinea Scott, incoraggiandoli a prendersi attivamente cura del proprio cuore. Anche la vita sociale gioca però un ruolo più importante di quanto si possa pensare. Poter contare su amicizie e relazioni solide e di supporto sono legate a un benessere generale migliore, inclusa la salute cardiovascolare.

Al contrario, la solitudine è sempre più riconosciuta come un problema di salute pubblica. Nonostante i giovani siano costantemente connessi sui social – circa un adolescente su tre ne fa uso quasi continuo – questi contatti virtuali non producono gli stessi benefici di interazioni reali. Il team di Scott sta studiando proprio come le connessioni sociali influenzino la salute del cuore negli adulti emergenti.
Costruire una base solida per il cuore
Il rapporto di Scott, redatto con l'American Heart Association, ha anche identificato otto fattori modificabili per ridurre il rischio cardiovascolare, chiamati "Essential 8". Quattro riguardano i comportamenti: evitare la nicotina, fare almeno 150 minuti di attività fisica moderata o intensa a settimana, dormire sette o nove ore per notte e seguire una dieta ricca di pesce, frutta e verdure. Anche piccoli cambiamenti in questi comportamenti possono portare benefici significativi. Gli altri quattro fattori sono invece tarati su parametri clinici che occorre sempre monitorare durante la crescita: pressione sanguigna, zuccheri nel sangue, colesterolo e BMI, tre dei quali sono peggiorati tra i giovani dal 2000.