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Possiamo mandare i nostri figli a scuola da soli? Qual è l’età giusta e cosa dice la legge

Mandare i figli a scuola da soli è un passo importante per la loro indipendenza, ma genera dubbi tra i genitori. In Italia la legge tutela i minori sotto i 14 anni, rendendo penalmente perseguibili gli adulti che lasciano i bambini senza accompagnamento. Durante le scuole medie vi è però una “zona grigia” che permette ai ragazzi da età (se in possesso di una liberatoria firmata) di muoversi con maggiore autonomia. Prima di compiere questo passo è però importante valutare la maturità dei figli, la distanza e la sicurezza del percorso.
A cura di Niccolò De Rosa
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Mandare i figli a scuola da soli rappresenta un passo importante nella loro crescita, un modo per sviluppare autonomia, responsabilità e fiducia in se stessi. Molti genitori si chiedono quando sia il momento giusto per lasciare che i bambini affrontino il percorso scolastico senza accompagnamento e, al contempo, se questa scelta sia consentita dalla legge italiana. La risposta non è univoca: molto dipende dall'età del bambino, dalle sue capacità di orientamento e sicurezza, e dalla complessità del tragitto. Per alcune famiglie, lasciare che il figlio vada a scuola da solo diventa un’occasione di crescita, mentre per altre può rappresentare una fonte di ansia. È importante, però, conoscere le regole e le responsabilità legali connesse a questa decisione.

Mandare i figli a scuola da soli: quando è il momento giusto

Non esiste un’età universale per mandare un bambino a scuola senza accompagnamento. La maturità, la sicurezza personale e la familiarità con il percorso sono fattori determinanti. In generale, i bambini tra i 7 e i 10 anni possono iniziare a percorrere brevi tragitti sotto la supervisione dei genitori, mentre quelli più grandi, tra i 10 e i 12 anni, possono affrontare percorsi più lunghi in autonomia. Alcuni segnali che indicano che il bambino è pronto includono:

  • Capacità di seguire le indicazioni stradali e di orientarsi senza perdersi.
  • Consapevolezza dei pericoli e capacità di reagire in caso di imprevisti.
  • Sicurezza nel contattare i genitori o altri adulti di fiducia in caso di bisogno.
  • Autonomia nelle decisioni quotidiane, come attraversare le strade o prendere mezzi pubblici.

In ogni caso, il passo verso l’autonomia dovrebbe essere graduale, iniziando con percorsi brevi, supervisionati a distanza, e aumentando la libertà man mano che il bambino acquisisce sicurezza.

I bambini delle elementari non dovrebbero mai recarsi a scuola da soli
I bambini delle elementari non dovrebbero mai recarsi a scuola da soli

Cosa dice la legge: è legale mandare i figli a scuola da soli?

La normativa italiana configura il reato di abbandono di minore – punito dall'articolo 591 del Codice penale con la reclusione da 6 mesi a 5 anni, più le eventuali aggravanti in caso di lesioni o decesso – per i genitori (o chiunque abbia l'obbligo formale di cura e custodia del minore) non provvedono a fornire adeguata assistenza per garantire la sicurezza dei bambini con meno di 14 anni. Sulla carta, pertanto, sembrerebbe che fino all'inizio delle superiori, tutti i ragazzi e le ragazze debbano obbligatoriamente essere accompagnati fino al cancello della scuola da un genitore o un adulto che ne faccia le veci. Nella realtà dei fatti, però, la questione presenta diverse sfumature, poiché sta al genitore valutare gli elementi che possono concorrere ad alimentare una situazione di pericolo, come l'età, la distanza tra casa e scuola e la presenza di attraversamenti rischiosi.

Ciò significa che se fino alle elementari rimane decisamente sconsigliato che i bimbi vadano o tornino a casa da scuola da soli (anche nei paesini dove si conoscono tutti e girano poche auto per strada), durante le scuole secondarie primo grado – le medie – le maglie potrebbero leggermente allargarsi. Se infatti i genitori ritengono che il figlio sufficientemente maturo per andare e tornare a casa da solo senza pericoli, gli adulti possono firmare una liberatoria rilasciata dalla scuola per permettere al ragazzino di raggiungere e allontanarsi dell'istituto anche senza un adulto che lo prelevi. Va però detto che tale liberatoria serve all'istituto scolastico per smarcarsi da ogni responsabilità, ma non libera completamente i genitori o i tutori dei ragazzi dai loro doveri in caso di incidenti.

La scuola, da parte sua, deve vigilare durante le ore di lezione e assicurarsi che i minori escano in sicurezza. Se il bambino esce da solo dall'edificio scolastico, è infine fondamentale che esista una chiara comunicazione tra genitori e istituto, in modo da evitare incomprensioni e garantire la protezione del minore.

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