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Perché non bisogna costringere i bambini ad abbracci e baci se non vogliono: il parere dei pediatri

Durante le riunioni di famiglia è comune chiedere ai bambini di abbracciare o baciare parenti che magari non vedono da tempo. Ma costringerli a gesti d’affetto non desiderati può essere più problematico di quanto sembri. Secondo gli esperti, anche le attenzioni più affettuose possono infatti diventare un’invasione e trasmettere messaggi sbagliati. Esistono però alternative per permettere ai piccoli di mostrare affetto senza sentirsi a disagio.
A cura di Niccolò De Rosa
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Con l'avvicinarsi del periodo natalizio, le agende si riempiono di pranzi da organizzare, viaggi da pianificare e parenti da rivedere. Le feste diventano il momento per ritrovarsi e, spesso, i bambini sono al centro della scena: coccolati, fotografati, spesso sommersi da attenzioni e affetto. Ma non per tutti è un ruolo semplice da sostenere. Tra abbracci improvvisi, guance pizzicate e baci a sorpresa, molti bambini si ritrovano a vivere le riunioni familiari con un certo disagio, senza sapere bene come reagire. Ciò che per un adulto è un gesto affettuoso e innocuo, per un bambino può essere un'invasione del proprio spazio personale. E quello che dovrebbe essere un momento di gioia può trasformarsi in una piccola lezione – a volte confusa – sul consenso, sul rispetto e sui limiti del proprio corpo.

Secondo la dottoressa Deborah Gilboa, esperta di genitorialità e medico di famiglia, le feste riescono spesso a mettere in luce un conflitto silenzioso, ma importante, tra le buone maniere e il diritto alla "libertà" corporea. "Il contatto fisico non dovrebbe mai essere imposto", ha spiegato Gilboa in un intervento sul sito americano di Today. "È molto confondente per i bambini ricevere messaggi contrastanti sulla privacy del proprio corpo e poi essere costretti a fare qualcosa di così intimo come un abbraccio".

Un messaggio che può confondere

Insistere perché un bambino abbracci un parente può sembrare una piccola forzatura, ma secondo gli esperti può lasciare un segno più profondo di quanto si pensi. Karen Days, già presidente del Center for Family Safety and Healing del Nationwide Children's Hospital, ha spiegato che costringere i bambini a dimostrare affetto contro la loro volontà può insegnare loro che gli adulti che conoscono hanno sempre il diritto di toccarli. Se infatti la stragrande maggioranza dei genitori mette in guardia fin da piccoli i propri bambini sul pericolo rappresentato dagli sconosciuti, spesso si sottovaluta il fatto che anche le persone a noi familiari, per quanto benevole e affettuose, devono rispettare i confini personali.

Durante le Feste spesso i bambini vengono invitati a ricambiare l’affetto dei parenti, ma obbligarli a baci e abbracci può trasmettere un messaggio educativo sbagliato
Durante le Feste spesso i bambini vengono invitati a ricambiare l’affetto dei parenti, ma obbligarli a baci e abbracci può trasmettere un messaggio educativo sbagliato

Anche il pediatra Steph Lee, portavoce dell'American Academy of Pediatrics nel 2022 ha spiegato sul sito Parents come permettere ai bambini di mantenere la propria autonomia corporea possa aiutare i bimbi a rafforzare il loro senso di sé, nonché a mantenere il controllo sul proprio corpo: "Imparare a dire ‘no' aiuta i bambini a farsi sentire quando, in qualsiasi situazione, si verificano contatti fisici indesiderati".

L'affetto non passa solo dal contatto fisico

Molti adulti, osservano gli esperti, cercano un abbraccio o un bacio da un bambino per sentirsi amati e riconosciuti, non per invadere la sua intimità. Il problema nasce quando la necessità emotiva dell'adulto prevale sul benessere del bambino. Immaginiamo una scena tipica: la zia che vede la nipotina e, piena di entusiasmo, la stringe forte a sé, mentre la bambina resta rigida e imbarazzata. In questi casi, tocca ai genitori mediare. Spiegare con calma che non è cattiveria, ma un modo per insegnare ai figli che il loro corpo è solo loro, è un atto di amore tanto quanto un abbraccio. Ecco perché sarebbe bene evitare di mettere i bambini in situazioni scomode solo per non ferire i sentimenti di un adulto.

Come tutelare l'autonomia dei figli senza dispiacere i parenti

Come gestire, però, le inevitabili aspettative dei familiari? Alcuni accetteranno con comprensione la scelta dei genitori, altri la prenderanno come una mancanza di rispetto o di educazione. Per evitare malintesi, una strategia utile può essere quella di giocare d'anticipo e preparare il terreno prima delle Feste, spiegando (con garbo) ai vari familiari la necessità di assecondare i desideri dei piccoli, senza offendersi se al momento dei saluti i bambini non vorranno un contatto fisico.

Il dialogo è quindi la chiave per evitare momenti imbarazzanti, ma è altrettanto importante coinvolgere i bambini nella conversazione. Capire cosa li mette a disagio e perché aiuta a interpretare correttamente le loro reazioni. A volte si tratta solo di timidezza o di incertezza di fronte a una persona sconosciuta. In altri casi possono entrare in gioco fattori secondari – un profumo poco gradito, la barba ispida di uno zio e così via – che si possono facilmente affrontare con una chiacchierata. Esistono però situazioni in cui un'esperienza passata ha lasciato un piccolo trauma (non necessariamente legato all'adulto che il bambino rifiuta di abbracciare), e in questi casi è importante approfondire con attenzione.

Preparare un bambino non significa poi solo dirgli cosa può o non può fare, ma coinvolgerlo nelle decisioni. Sentirsi ascoltato rafforza la sua autostima e gli insegna che le sue emozioni contano. Invece di imporre abbracci, si può dunque incoraggiare il bambino a scegliere come salutare o esprimere affetto. Le alternative sono tante: un cinque alto, un pugno chiuso in segno di saluto, una stretta di mano. O, per i più creativi, un piccolo dono simbolico — un disegno, una canzone, un video — che diventa un modo personale e sincero per dire "ti voglio bene". Tutti gesti che rispettano i confini del bambino senza rinunciare alla connessione con gli altri.

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