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Perché i genitori dovrebbero anticipare certi discorsi con i figli maschi: “I padri devono essere più aperti”

Tra social media, pornografia precoce e nuove forme di dipendenza, i giovani m oggi crescono oggi in realtà complesse che spesso vanno ben oltre le capacità di comprensione di un bambino o un preadolescente. Per l’educatore americano Christopher Pepper anticipare le conversazioni su sesso, relazioni e sostanze diventa pertanto essenziale per offrire ai ragazzi punti di riferimento autentici.
A cura di Niccolò De Rosa
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I bambini e gli adolescenti di oggi vengono esposti fin dalla tenera età a temi che fino a pochi anni fa appartenevano esclusivamente al mondo adulto: dal sesso alla violenza, fino a complesse questioni sociali. La facilità con cui i contenuti circolano online rende infatti inevitabile che ragazzi di dieci, undici anni si confrontino già con realtà che richiederebbero ben altro grado di maturità.  Per questo motivo, secondo l'educatore americano Christopher Pepper, coautore insieme, a Joanna Schroeder del libro Talk to Your Boys, è fondamentale che i genitori anticipino conversazioni delicate che un tempo venivano rimandate fino alle porte dell'adolescenza.

In un'intervista alla CNN con il giornalista Don Riddell, Pepper ha infatti osservato come i ragazzi di oggi crescano in un contesto senza precedenti nella storia umana, tra social media iper-pervasivi, contenuti multimediali sempre più immersivi e i lunghi strascichi di una pandemia che ha ridotto drasticamente i rapporti in presenza. "Abbiamo visto diminuire il tempo passato con gli amici e anche il numero degli appuntamenti romantici", ha spiegato. "Le relazioni reali sono state sostituite da schermi e console". Una situazione che, come stiamo osservando negli ultimi anni, porta molti ragazzi a sentirsi soli, confusi e privi di strumenti per dare voce alle proprie emozioni. Secondo Pepper, spetta quindi alla famiglia colmare – anzi. anticipare – questo vuoto confrontandosi con i figli sin da giovanissimi anche su tematiche spinose come il consenso, pornografia, uso di sostanze, social media e relazioni.

La fragilità dietro la maschera

Uno dei primi argomenti affrontati da Pepper durante l'intervista riguarda le conseguenze culturali che movimenti come il #MeToo o le riflessioni sulla cosiddetta "mascolinità tossica" possono portare sullo sviluppo degli adolescenti maschi. I ragazzi, infatti, spesso desiderano semplicemente crescere come persone corrette, rispettose e supportive, ma di fronte alla dirompenza di alcuni discorsi finiscono per muoversi con ansia nel complesso campo delle relazioni sociali. "Dobbiamo insegnare ai giovani che flirtare è normale, l'attrazione è normale. Ciò che non è accettabile è la molestia", ha chiarito l'educatore, sottolineando l’importanza di dare ai ragazzi regole semplici, capaci di distinguere comportamenti sani da quelli dannosi.

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Niente "prediche", ma conversazioni brevi e naturali

Per veicolare simili valori servono discorsi solenni: è più efficace intavolare piccole conversazioni, possibilmente durante attività condivise. In macchina, durante una passeggiata o dopo una partita di basket, i ragazzi sono più disponibili a parlare. Importante è mantenere un tono aperto e non giudicante, invitandoli non solo ad ascoltare ma anche a raccontarsi. Raccontare episodi personali o esperienze di amici può aiutare, senza dover rivelare ogni dettaglio della propria vita.

Certo, non sempre si tratta di un compito facile e infatti lo steso Pepper ha raccontato di aver notato come i genitori cerchino sempre più spesso consigli sul giusto comportamento da tenere con i figli. Molti temono l’influenza di figure carismatiche online che diffondono messaggi aggressivi o divisivi. Altri si domandano quando sia il momento giusto per affrontare temi spinosi come pornografia, droghe o alcol. La risposta, dice Pepper, è semplice: "Aspettare che siano loro a parlarne è un errore. Non succederà. L'età media del primo contatto con la pornografia è 12 anni. Serve arrivare prima". Se i ragazzi non trovano sostegno nella famiglia o nella scuola, avverte Pepper, rischiano di cercare risposte altrove, finendo per avvicinarsi a gruppi estremisti o ideologie violente. In un momento storico in cui sempre meno giovani uomini portano a termine gli studi universitari, la disconnessione rischia di trasformarsi in esclusione sociale. "Non possiamo permettere che smettano di sentirsi parte del mondo", sottolinea.

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La sfida delle nuove dipendenze

Durante la sua riflessione Pepper ha anche parlato di come la diffusione di certe sottoculture del web abbiano reso molto più accessibili linguaggi aggressivi e discriminatori. Nelle chat e nelle conversazioni che avvengono nei server dei videogiochi online, insulti e offese circolano circolano infatti con estrema facilità, spesso senza curarsi troppo del fatto che dietro lo schermo ci sia sempre una persona. Lo stesso vale per le nuove forme di consumo di sostanze: dai prodotti a base di cannabis commestibile fino alle nuove droghe – come la tusi, la cocaina rosa sbarcata anche in Italia – che  lo scenario è molto diverso rispetto a quello che gli adulti conoscono. Essere aggiornati è pertanto il primo passo per poterne parlare con cognizione di causa.

Padri, zii e modelli maschili da riformulare

Un aspetto che Pepper ritiene cruciale è infine la presenza di figure maschili capaci di mostrarsi emotive e aperte. Durante il lavoro preparatorio al libro scritto insieme a Joanna Schroeder, l'educatore ha intervistato oltre ottanta giovani tra i 10 e i 22 anni, scoprendo come molti di essi avessero tra le proprie (e inconfessate) priorità, il desiderio di una maggiore apertura e sincerità da parte propri padri, spesso percepito come troppo rigidi o distanti. Secondo Pepper, però, il discorso può essere esteso anche ad altre figure di riferimento maschili ricorrente, come zii, insegnanti o allenatori. "I ragazzi hanno bisogno di vedere uomini adulti che sappiano parlare di corpo, sessualità e relazioni senza imbarazzo, e che esprimano liberamente le proprie emozioni". Solo così si potrà contrastare l’idea che "essere uomini" significhi reprimere fragilità e sentimenti.

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