Perché i bambini ripetono sempre le stesse cose: cos’è l’ecolalia e quando preoccuparsi

Ripetere una parola, una frase o un’intera conversazione sentita da qualcun altro è un comportamento che può sembrare bizzarro agli occhi di un adulto, ma è in realtà molto comune nei bambini, soprattutto nei primi anni di vita. Si chiama ecolalia ed è una tappa naturale dello sviluppo del linguaggio, spesso parte integrante dell’apprendimento verbale. Può capitare, ad esempio, che un bambino canticchi continuamente il medesimo motivetto o ripeta più volte una frase pronunciata da un adulto senza comprendere pienamente il significato delle parole pronunciate. Tuttavia, se l’ecolalia persiste oltre certi limiti o si presenta in forme particolari, può essere il segnale di un disturbo del neurosviluppo, come l’autismo, e in questi casi è importante rivolgersi a uno specialista.
Cos’è l’ecolalia
Nei manuali e nelle pubblicazioni scientifiche, l'ecolalia viene definita come la ripetizione involontaria o automatica di parole, frasi o suoni pronunciati da altre persone. Questa condizione manifesta in due forme principali:
- Ecolalia immediata, che si verifica quando il bambino ripete subito ciò che ha appena sentito.
- Ecolalia differita, che invece si manifesta quando la ripetizione avviene dopo un certo tempo, anche giorni o settimane dopo.
Nei primi anni di vita – generalmente tra i 18 mesi e i 3 anni – l’ecolalia rappresenta una fase fisiologica e utile dell’apprendimento linguistico. In questa fase, i bambini "copiano" gli adulti per imparare a parlare, proprio come fanno con i gesti o i comportamenti.

Tipologie e funzioni diverse di ecolalia
Non tutta l’ecolalia è uguale e non sempre ha un significato patologico. L’ecolalia immediata, ad esempio, può servire al bambino per prendere tempo mentre elabora una risposta, per regolare le emozioni o semplicemente per richiamare l’attenzione. Quella differita, invece, può avere funzioni diverse: può essere un modo per ricordare o rivivere una situazione vissuta, per comunicare un bisogno oppure per calmarsi. In alcuni casi, ciò che appare come una semplice ripetizione può anche nascondere un tentativo di comunicazione o un primo approccio al linguaggio funzionale, soprattutto se il bambino è ancora in una fase iniziale dello sviluppo verbale.
A fornirci un quadro più completo delle funzioni di questa condizione è stato soprattutto il lavoro degli studiosi statunitensi Barry M Prizant e Judith Felson Duchan, che negli anni Ottanta hanno scoperto come simili ripetizioni vengano utilizzate dai bambini che ancora non dispongono di un'abilità di linguaggio efficiente per molti scopi differenti, come confermare un'affermazione (funzione affermativa), manifestare la necessità di ricevere qualcosa (funzione di richiesta), tentare di impostare una conversazione riempiendo i vuoti comunicativi con le parole ripetute (funzione dialogica) o anche solo per attirare l'attenzione.
Ecolalia e autismo, qual è il legame
In alcuni casi, però, l’ecolalia può essere uno dei segnali precoci di un disturbo del neurosviluppo e non a caso l'Istituto Superiore di Sanità la cita tra i possibili campanelli d'allarme che potrebbero segnalare la presenza disturbo dello spettro autistico (ASD). Molti bambini son autismo, infatti presentano ecolalia, spesso in forma persistente e non sempre accompagnata da una reale comprensione del contenuto linguistico, ma a differenza dei bambini neurotipici, che superano spontaneamente questa fase, la condizione finisce per protrarsi nel tempo e diventare parte del loro modo di comunicare. Anche i bambini con ADHD, il cosiddetto disturbo da deficit di attenzione e iperattività, manifestano spesso episodi di ecolalia durante la primissima infanzia. la ripetizione di suoni familiari aiuta infatti questi bimbi a calmarsi durante situazioni particolarmente concitate.

Tuttavia, la presenza di ecolalia da sola non basta a formulare una diagnosi: va osservata nel contesto più ampio dello sviluppo del linguaggio, del comportamento sociale e della comunicazione non verbale. In alcuni casi, può anche rappresentare un elemento positivo, una tappa del processo di apprendimento linguistico nei bambini autistici che stanno acquisendo nuove competenze comunicative.
Quando preoccuparsi per l’ecolalia
Sebbene l’ecolalia possa essere fisiologica, ci sono segnali che possono indicare la necessità di un approfondimento da parte di uno specialista. Se il bambino continua a ripetere frasi o parole in modo meccanico dopo i tre anni d'età, senza usarle in modo funzionale o senza mostrare progressi nel linguaggio spontaneo, potrebbe essere il caso di consultare un neuropsichiatra infantile o un logopedista. Altri segnali da non sottovalutare includono difficoltà nella comprensione del linguaggio, scarsa interazione sociale, interessi ristretti o comportamenti ripetitivi, che potrebbero far parte di un quadro più ampio di disturbo del neurosviluppo. Anche l’assenza di tentativi comunicativi alternativi – come indicare, guardare negli occhi, usare gesti – può essere un elemento da valutare con attenzione.

In ogni caso, gli accertamenti e l'eventuale diagnosi può e deve essere pronunciata solo da una figura professionale qualificata, come un neuropsichiatra o uno psicologo specializzato nel neurosviluppo.
Ecolalia: i trattamenti più diffusi
Se l’ecolalia viene considerata problematica o parte di una diagnosi più complessa, l’intervento precoce è fondamentale. La logopedia rappresenta spesso il primo e più efficace strumento per trattare il problema. Il logopedista infatti lavora per trasformare le ripetizioni automatiche in linguaggio funzionale, aiutando il bambino a comprendere e usare le parole in modo efficace. In presenza di disturbi dello spettro autistico, può essere utile anche la terapia comportamentale (ABA), che insegna strategie di comunicazione più efficaci, adattate alle capacità del bambino. In alcuni casi specifici, e solo su indicazione medica, possono essere prescritti farmaci per trattare sintomi associati, come l’iperattività o l’ansia, ma non esistono terapie farmacologiche specifiche per questo comportamento.