Perché dopo un mese di scuola i figli potrebbero essere più irascibili del solito: la spiegazione dell’esperta

La scuola è iniziata da qualche settimana e, dopo l’entusiasmo dei primi giorni, in molte famiglie potrebbe cominciare a manifestarsi cambiamento inatteso. Bambini che fino a poco tempo fa si alzavano di buon umore, ora faticano ad affrontare le mattine, diventano più capricciosi del solito e sembrano avere crisi improvvise per questioni banali. Un atteggiamento che può spiazzare i genitori, portandoli a chiedersi se ci sia qualcosa che non va. In realtà si tratta di un fenomeno molto comune: ‘’inizio dell’anno scolastico è infatti una vera e propria maratona emotiva e, intorno alla quarta settimana, la stanchezza accumulata tende a farsi sentire, trasformandosi in irritabilità, pianti e atteggiamenti di opposizione.
A chiarire la faccenda ci ha pensato la coach genitoriale Jo Walker, terapeuta britannica molto seguita anche sui social, la quale ha spiegato come dopo le prime settimane di lezioni è normale assistere a un picco di comportamenti difficili, con crisi di rabbia più frequenti, discussioni anche per i motivi più futili, lacrime facili e insoliti atteggiamenti di sfida. Per Walker, il principale motivo dietro questo repentino cambiamento risiede nel fatto che la novità del rientro in classe si è ormai esaurita, tuttavia non è detto che le energie dei bambini si siano ancora adeguate alla nuova routine e ai nuovi impegni. Questo picoclo cortocircuito porta quindi i ragazzi a sentirsi sovraccarichi, insofferenti, e anche le più piccole frustrazioni possono scatenare reazioni esplosive.
I segnali da non sottovalutare
I genitori possono notare comportamenti diversi dal solito: rifiuto improvviso delle regole, conflitti per andare a letto, difficoltà a svegliarsi o addirittura chiusura totale la mattina prima della scuola. Sono segnali di un affaticamento che non riguarda solo il corpo, ma anche la mente e le emozioni dei bambini. "Non è un segno che mamma o papà stiano sbagliando – ha sottolineato Walker – è semplicemente il modo in cui il loro sistema nervoso comunica di essere stanco".
Come affrontare la tempesta emotiva
La buona notizia è che esistono strategie semplici per aiutare i figli (e i genitori) a superare questo momento critico. La prima riguarda la gestione delle richieste: "A casa abbassate l'asticella – consiglia l’esperta – i bambini hanno già speso la maggior parte delle loro energie a scuola, non vale la pena trasformare ogni cosa in una battaglia". Fondamentale anche dare priorità al riposo: serate tranquille, pasti semplici e un sonno ristoratore possono fare la differenza. Infine, Walker invita anche a non sottovalutare il potere della connessione emotiva. Un abbraccio di pochi minuti o un gioco leggero insieme può restituire serenità molto più di una punizione.
"Non siete soli!"
Il messaggio della coach è arrivato forte e chiaro a migliaia di genitori. Il video in cui ne parla ha superato in poche ore mezzo milione di visualizzazioni e migliaia di commenti, molti dei quali di mamme e papà sollevati nello scoprire di non essere i soli a vivere questa fase complicata. "Le mie figlie sono esauste, abbiamo deciso di concederci un giorno di pausa per il loro benessere", ha raccontato una madre. Anche diversi insegnanti hanno confermato che il fenomeno è diffuso e visibile in classe. L'inizio della scuola è insomma una prova impegnativa per tutti: bambini, famiglie e docenti. Ma riconoscere che questa piccola crisi di inizio anno è un passaggio normale aiuta a ridimensionare i timori. Come ricorda Walker, "questa settimana non è un segno di fallimento: restate calmi, connettetevi di più con i vostri figli e lasciate che l'onda passi".