Pediatra rivela i consigli “scomodi” per i genitori in vista della stagione influenzale: “Ammalarsi è normale”

Ogni autunno, con l’arrivo dei primi freddi e il ritorno a scuola, migliaia di genitori si trovano ad affrontare lo stesso pensiero: "Perché mio figlio è sempre malato?". Raffreddori, febbre, tosse persistente e nasini colanti diventano una costante, alimentando ansie, sensi di colpa e ricerche infinite di rimedi miracolosi. È proprio a loro che si rivolge la dottoressa Leah Rappaport, pediatra ospedaliera del Boston Children’s Hospital, che nei giorni scorsi ha pubblicato su Instagram un video – diventato virale – nella cui didascalia ha condiviso il consiglio che darebbe ai genitori se non avesse "paura di ferire i loro sentimenti", condensando in poche righe tutto ciò che molti pediatri pensano ma raramente dicono.
I bimbi sono cagionevoli e bisogna prenderne atto
La prima verità, ha spiegato la pediatra, è semplice: i bambini si ammalano spesso, e non è un segno di debolezza. È così che il loro sistema immunitario impara a difendersi. Rafforzarsi, precisa Rappaport, non significa infatti assumere montagne di integratori o succhi "miracolosi", ma superare le evenuali infezioni e sviluppare memoria immunitaria.
Anche il nido o la scuola dell’infanzia non sono nemici della salute: "Non fanno ammalare i bambini, li espongono semplicemente ai virus che tutti, prima o poi, incontreranno", ha precisato Rappaport, la quale ha rincarato la dose ricordando come tosse e muco – anche se durano settimane, sono normali conseguenze di un’infezione virale e non richiedono necessariamente antibiotici. "Questi farmaci non curano i virus. Usarli ‘per precauzione' non previene complicazioni, ma aumenta la resistenza batterica e può creare problemi intestinali". Meglio dunque lasciare che sia sempre un medico a decidere come intervenire sul problema, evitando terapie fai-da-te che possono anche risultare rischiose.
Febbre e tosse non devono fare (troppa) paura
Altro punto cruciale: la febbre non è pericolosa di per sé. È un segnale che il corpo sta lavorando per combattere un'infezione. Più utile quindi concentrarsi sul benessere del bambino che sul numero sul termometro. "Se il piccolo è vigile, gioca e beve, probabilmente sta bene", scrive la pediatra. Anche la rotazione automatica di antipiretici come paracetamolo e ibuprofene non è una regola: l'obiettivo è il miglioramento dello stato di salute generale del piccolo, non la temperatura perfetta.
Rappaport ha poi invitato i genitori a non temere la tosse: è un meccanismo di difesa naturale, e gli sciroppi spesso non servono, soprattutto nei bambini sotto i sei anni. Più utili – se il pediatra di riferimento acconsente – i rimedi semplici e poco costosi, come miele, soluzioni fisiologiche, umidificatori e pazienza.
Stop alle esagerazioni
Nel suo elenco, la pediatra ha smontato anche l'ossessione che, soprattutto dopo la pandemia, molti genitori hanno sviluppato per la disinfezione di oggetti e superfici domesriche. "Sanificare continuamente casa non serve: si ottiene solo di seccare le mani e alleggerire il portafoglio", afferma senza mezzi termini la dottoressa. A fare davvero la differenza sono il sonno, un’alimentazione equilibrata, una buona idratazione e le vaccinazioni. Rappaport ha tenuto anche a ricordare che i vaccini contro il virus respiratorio sinciziale, l'influenza e il Covid sono importanti per proteggere la salute e possono essere somministrati nel corso della stessa seudta.
Infine, la pediatra conclude un messaggio di conforto: se sembra che il bambino sia malato da mesi, probabilmente ha solo affrontato più virus di fila. "Non è pericoloso, anche se sfiancante per tutta la famiglia. E se avete dubbi – ha concluso la dottoressa – chiamare il pediatra non è un'esagerazione: è essere un buon genitore".