Ogni quanto bisogna pulire le orecchie dei bambini? La risposta dell’esperta

Periodicamente, sui social e nei forum dedicati ai genitori, torna un dubbio che sembra banale ma non lo è affatto: ogni quanto bisogna pulire le orecchie dei bambini? C'è chi sostiene che serva farlo ogni settimana, chi invece si affida al buon senso e interviene solo quando il cerume diventa visibile. Ma esiste davvero una regola valida per tutti?
Un sistema che si pulisce da solo
A chiarire la questione è la dottoressa Deborah Lee, che sull'HuffPost del Regno Unito ha invitato i genitori a non esagerare con l'igiene. "Le orecchie dei bambini sono auto-pulenti: non hanno bisogno di essere pulite troppo spesso", ha spiegato. Il cerume, spesso considerato un fastidio, è in realtà una sostanza utile, prodotto da ghiandole presenti all'interno del condotto uditivo per proteggere l'orecchio da polvere, sporco e infezioni. Il cerume, infatti, svolge una funzione difensiva e idratante, agendo come barriera dalla sporcizia e dagli agenti patogeni provenienti dall'esterno. "Contiene squalene", ha proseguito Lee, "una sostanza oleosa naturale che agisce come idratante e che viene spesso aggiunta anche ai prodotti per la pelle". Con il movimento naturale della mandibola e dei muscoli del volto, il cerume tende poi a spostarsi lentamente verso l'esterno, dove può essere rimosso facilmente senza bisogno di strumenti.
Come pulire correttamente
Se si nota un po' di cerume sull'esterno dell'orecchio, si può dunque rimuoverlo con un panno umido o una pallina di cotone leggermente inumidita. Nulla di più. L'importante, spiega la dottoressa Lee è non usare troppo sapone, perché può irritare la pelle delicata del padiglione auricolare, e soprattutto non inserire mai nulla nel condotto uditivo, nemmeno i classici cotton fioc.

"Inserire un cotton fioc o qualsiasi altro oggetto dentro l'orecchio non aiuta a pulire, ma spinge il cerume più in profondità", ha sottolineato l'esperta. Questo gesto apparentemente innocuo può favorire l'accumulo di cerume, provocare infezioni e, nei casi più gravi, anche una temporanea perdita dell'udito. Inoltre, aumenta il rischio di perforazione del timpano, una condizione seria che richiede intervento medico. Sconsigliate anche le pratiche "fai da te", come le candele auricolari o strumenti metallici: in caso di cerume in eccesso, ha affermato Lee, è sempre meglio rivolgersi al pediatra o al farmacista, che possono consigliare gocce specifiche per ammorbidire il tappo o, se necessario, una irrigazione dell'orecchio effettuata in ambiente medico. Come ricorda l'Ospedale Bambino Gesù, esistono poi molti prodotti in gocce, che possono aiutare la fuoriuscita del cerume.
Quando preoccuparsi
Il cerume può avere diversi colori e consistenze: dal giallo chiaro all'arancione, fino al marrone scuro. Può essere secco e friabile oppure più morbido e umido. Tutto normale, assicura la dottoressa Lee. Tuttavia, se il cerume appare verde, rosso scuro o nero, è bene consultare il medico. Anche la comparsa di dolore all'orecchio, prurito, cattivo odore o riduzione dell'udito può essere un segnale che qualcosa non va. In questi casi è sempre opportuno rivolgersi al pediatra, evitando di intervenire da soli. La regola d'oro, dunque, è semplice: le orecchie dei bambini vanno lasciate in pace, salvo rare eccezioni. Il corpo sa prendersi cura di sé in modo naturale, e il cerume non è un nemico da combattere, ma un alleato prezioso nella protezione dell’udito.