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“Non scusatevi per essere cauti”: l’appello della pediatra ai genitori che portano i figli in pronto soccorso

Molti genitori temono di disturbare o esagerare portando i figli in pronto soccorso, ma non c’è nulla di cui scusarsi: fidarsi del proprio istinto è fondamentale. Meglio un controllo in più che uno in meno, ricorda la pediatra Tamara Gafoor, perché anche i sintomi lievi, se sottovalutati, possono nascondere problemi seri.
A cura di Niccolò De Rosa
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Preoccuparsi per la salute dei propri figli è un istinto naturale, ma per molti genitori la decisione di portarli in pronto soccorso si accompagna spesso a un senso di colpa o di imbarazzo, come se la scelta di far visitare il bambino fosse dettata da un eccesso di apprensione. Temono di esagerare o di far perdere tempo ai medici. Eppure, come ricorda una pediatra canadese, non c’è nulla di cui scusarsi: fidarsi del proprio istinto e chiedere aiuto è sempre la scelta giusta.

Meglio un controllo in più che uno in meno

La dottoressa Tamara Gafoor, medico d’emergenza pediatrica al Montreal Children’s Hospital, ha recentemente raccontato di sentirsi ripetere decine di volte al giorno la stessa frase dai genitori: "Mi dispiace". Un riflesso quasi automatico, che tradisce la paura di disturbare o di essere giudicati per aver portato il bambino in pronto soccorso per un problema magari non grave. Secondo Gafoor, però, questo senso di colpa è malriposto. "In pediatria, l’istinto dei genitori è fondamentale. Conoscete vostro figlio meglio di chiunque altro: se qualcosa vi sembra strano, vale sempre la pena farlo controllare".

Dopo un turno in cui ha visto troppi  sensi di volpa immotivati sui volti dei genitori, Gafoor ha quindi deciso di registrare un video su TikTok per rassicurare le famigli e ribadire come non solo sia lecito venire in ospedale quando si è preoccupati, ma sia anche la cosa giusta da fare. "Il nostro compito non è solo trattare le emergenze – ha ricordato – ma anche guidare, sostenere e rassicurare quando serve. Preferisco di gran lunga rimandare a casa una famiglia serena che vedere un bambino arrivare troppo tardi".

@doctor.tammyg

You never have to apologize for worrying about your child’s health. We would much rather see them and tell you everything is ok than have you keep them home when they’re not acting like themselves. You are not bothering us. You are not overreacting. You are not wasting anybody’s time. You are being a parent! #parentsoftiktok #childhealth #erdoctor #pediatrician #toddlerparents

♬ original sound – Dr. Tammy G | When To Freak

Bambini resilienti, ma non invincibili

Uno dei motivi per cui Gafoor ha invita i genitori a non sottovalutare i sintomi è la capacità dei bambini di "compensare" eventuali sintomi anche in presenza di malattie serie. A volta i piccoli possono sembrare stabili, mentre invece un’infezione o un problema grave si sta sviluppando sotto traccia. "Può capitare di venire per una febbre che si prolunga e scoprire che si tratta di sepsi all’inizio, che richiede antibiotici endovena, o di un mal di pancia che è in realtà un’appendicite. Quei primi accessi possono fare la differenza". E pazienza se, una volta arrivati in ambulatorio, si sarà trattato di un falso allarme: il pronto soccorso non è mai un posto in cui ci si deve vergognare di chiedere aiuto. Dopotutto i bambini, in particolare i più piccoli, non possono spiegare come si sentono: per questo i genitori devono diventare la loro voce.

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