Mangiare alcuni cibi influisce sul rischio di miopia nei bambini: la conferma in uno studio

Negli ultimi anni la miopia nei bambini sta crescendo a ritmi preoccupanti, soprattutto in Asia e secondo studi recenti, entro il 20250, un bambino su tre potrebbe aver problemi a vedere da lontano. Per gli esperti questa avanzata del fenomeno è riconducibile alle nuove condizioni di vita dei più piccoli – molto tempo al chiuso, uso eccessivo degli schermi ecc… – ma secondo una nuova ricerca, anche l'alimentazione potrebbe giocare un ruolo importante. In particolare, una dieta ricca di grassi e povera di cibi contenenti acidi grassi omega-3 potrebbe esporre la vista dei più piccoli a una maggiore probabilità di sviluppare una forma di miopia. Lo studio, condotto a Hong Kong e pubblicato sul British Journal of Ophthalmology, porta nuovi dati su questo fronte, aprendo la strada a strategie preventive basate sulla dieta.
Omega-3 contro la miopia
I ricercatori hanno seguito oltre 1.000 bambini cinesi tra i 6 e gli 8 anni, inseriti nell’ambito dell'Hong Kong Children Eye Study. Per valutare la loro alimentazione è stato utilizzato un questionario molto dettagliato che comprendeva 280 alimenti suddivisi in dieci gruppi: dai cereali e pasta a frutta e verdura, da carne, pesce e uova ai latticini, fino a snack, bevande e zuppe.

Dall’analisi è emerso che circa un quarto dei bambini presentava già miopia. Tra questi, però, chi consumava più omega-3 – presenti soprattutto negli oli di pesce – mostrava un rischio minore di sviluppare il disturbo. Allo stesso tempo, i bambini con la più alta assunzione di grassi saturi, contenuti in burro, carne rossa e olio di palma, avevano occhi più lunghi e errori di refrazione più marcati, entrambi indicatori di progressione della miopia.
Misurando la lunghezza assiale dell’occhio, parametro chiave per valutare la miopia che misura la distanza tra la parte anteriore (cornea) e la parte posteriore (retina) del bulbo oculare, i ricercatori hanno osservato che gli occhi più corti – segno di minore predisposizione alla miopia – appartenevano ai bambini con maggiore consumo di omega-3. "I bambini con più omega-3 nella dieta presentano una lunghezza assiale minore e meno errori di refrazione", sottolineano gli autori. Pur trattandosi di uno studio osservazionale, gli scienziati ipotizzano un meccanismo fisiologico: gli omega-3 potrebbero migliorare il flusso sanguigno nella coroide, lo strato vascolare dell’occhio che porta ossigeno e nutrienti alla sclera. In questo modo si andrebbe a prevenire la carenza di ossigeno che favorisce l’insorgenza della miopia.