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Madre mostra le ferree regole delle sue vacanze con i figli: “Voglio che siano preparati per il ritorno a scuola”

Una madre americana ha recentemente mostrato sui social alcune regole adottate durante le vacanze per far sì che i figli continuassere a imparare e a prendersi le proprie responsabilità anche lontano dalle aule scolastiche. L’approccio della donna è stato apprezzato da tanti genitori ma c’è anche chi ricorda come il desiderio di vedere i propri figli eccellere a volte possa diventare controproducente.
A cura di Niccolò De Rosa
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Le vacanze estive sono spesso sinonimo di relax e libertà, soprattutto per i bambini, ma una mamma di New York ha deciso di mettere in discussione le nostre certezze condividendo sui social le ferree regole imposte ai suoi bambini durante i viaggi di famiglia. Stephanie Woodward, madre di cinque bambini – tre gemelli di poco più di un anno e due minori in affido di sette e nove anni – è convinta che la pausa da scuola non debba trasformarsi in un'interruzione totale dell'apprendimento e delle responsabilità. In un video pubblicato su Instagram dal titolo eloquente – "Tre cose controverse che faccio fare ai miei figli in vacanza"–  ha spiegato le abitudini a cui non rinuncia neppure nei giorni di ferie.

Non si scappa dai compiti anche in vacanza

Inutile dirlo, nell'eterna diatriba tra chi ritiene i compiti delle vacanze inutili e chi invece pensa che un po' di esercizio estivo sia necessario per rafforzare le competenze, Woodward si schiera decisamente dalla parte di questi ultimi. La madre ha infatti spiegato che ogni giorno i suoi bambini più grandi devono svolgere almeno un esercizio di matematica. L'obiettivo, dice, è semplice: evitare il cosiddetto summer slump, ossia quel calo di concentrazione e conoscenze che può verificarsi nei mesi lontani dai banchi di scuola. "Non voglio che perdano ciò che hanno imparato – ha raccontato – ma che tornino a settembre preparati e motivati".

Mappe e orientamento

Un'altra abitudine che può sorprendere riguarda invece i viaggi: anche questa estate, Woodward ha lasciato che fossero i figli a orientare la famiglia, carta geografica alla mano. Che si tratti di passeggiare per Washington D.C. o di muoversi in un resort ai Caraibi, i bambini hanno il compito di guidare il gruppo. "Se sbagliano direzione non importa, perché stanno imparando a cavarsela da soli", ha spiegato. Un metodo che, a suo avviso, aiuta a sviluppare autonomia e sicurezza, anche a costo di allungare i percorsi.

Leggere le regole

Infine, c'è l'abitudine di fermarsi davanti a ogni cartello di istruzioni o regolamento. Nei parchi acquatici, ad esempio, i bambini devono leggere ad alta voce le regole di sicurezza. Un gesto apparentemente banale, che però – oltre ad allenare la lettura – insegna l'importanza di rispettare le norme e sviluppa un certo senso di responsabilità. "Sto provando a crescere persone intelligenti ed educate, che sanno come comportarsi nei luoghi che visitano", si legge nella didascalia scelta da Woodward per accompagnare il video nel quale ha illustrato i suoi metodi.

Tra critiche e apprezzamenti

Le reazioni online non si sono fatte attendere. Molti utenti, soprattutto insegnanti e genitori, hanno approvato con entusiasmo tale approccio, improntato sulla necessità di crescere futuri adulti responsabili e capaci di cavarsela senza anche in contesti poco familiari (come una meta estera) senza bisogno di genitori premurosi che arrivino a levare le castagne dal fuoco.

Se però lo stile sbandierato di Woodward mira a favorire crescita e indipendenza, altri approcci educativi simili possono facilmente diventare dannosi. Gli esperti parlano infatti di ego parenting quando i genitori spingono i figli a eccellere non per il loro bene, ma per proteggere la propria immagine. "È un modo di educare che nasce dal bisogno del genitore di sentirsi valido o in controllo, non dal desiderio di sostenere davvero lo sviluppo del bambino", ha spiegato la terapeuta Cheryl Groskopf sul New York Post, suggerendo di mediare sempre tra il sano desiderio di offrire ai figlio tutti gli strumenti per raggiungere i propri obiettivi e la necessità di lasciare ai figli i loro spazi e la possibilità di decidere il loro futuro

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