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Così i professori possono scovare gli studenti che usano l’IA nei temi

Un tempo gli studenti copiavano dal compagno di banco, oggi possono farlo da uno strumento infallibile: ChatGPT. Un gruppo di ricercatori paragonando temi scritti dagli studenti e scritti dall’Intelligenza Artificiale ha però tranquillizzato gli insegnanti, assicurando loro che si tratta di copiature del tutto individuabili.
A cura di Sophia Crotti
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bimba scrive al pc
Immagine di repertorio

L'intelligenza artificiale, come tutte le innovazioni tecnologiche dovrebbe arrivare in supporto dell'uomo, permettendo lui di riuscire a guardare sempre più in là. Ma esattamente come la calcolatrice, a poco a poco toglie la capacità di fare da conto o il navigatore ci tiene con gli occhi incollati allo schermo, spesso incapaci di orientarci senza, così anche Chat GPT rischia di diventare non solo un alleato ma anche un sostituto degli studenti che potrebbero utilizzarla per fare i temi, copiando a casa o in classe.

Una nuova ricerca condotta dagli studiosi dell'Università dell'East Anglia, però, ha rassicurato gli insegnanti, spiegando che gli studenti che copiano da ChatGPT senza rielaborare, chiedendo alla tecnologia di scrivere un tema per loro, sono immediatamente rintracciabili. 

ChatGPT non sa scrivere temi belli quanto quelli degli studenti

È l'emozione il vero discrimine tra un testo realizzato da Chat GPT seguendo la consegna di un insegnante e quello realizzato da un essere umano. Per scoprirlo i ricercatori della Università dell'East Anglia hanno messo a confronto 145 testi realizzati dagli studenti con altrettanti generati dall'intelligenza artificiale, per coglierne le eventuali differenze lampanti. "Gli elaborati realizzati con l'IA sono incredibilmente coerenti con la traccia chiesta loro e grammaticalmente ineccepibili" spiegano i ricercatori. Nessun segno con la penna rossa sugli elaborati realizzati da ChatGPT, a differenza di quelli degli studenti, che confermano così il detto "errare è umano".

A ChatGPT, però, mancava il tocco personale, presente in ciascun testo scritto dagli studenti senza utilizzare sotterfugi o scorciatoie. "So che la paura principale dei docenti, da quando ChatGPT è alla portata di tutti, è che questa diventi per gli studenti uno strumento per imbrogliarli e così vedere indebolirsi le proprie competenze base di alfabetizzazione e il loro pensiero critico" spiega il professor Ken Hyland, primo firmatario dello studio. Il docente ha affermato che il fine ultimo della loro ricerca era proprio quello di capire fino a che punto ChatGPT fosse in grado di imitare la scrittura umana, così da dare gli strumenti ai docenti per scovare i copiatori seriali. 

Quali sono le differenze tra i testi umani e quelli copiati da ChatGPT

Una commissione di docenti e studiosi ha valutato i 145 testi scritti provenienti dalla mano umana degli studenti e i 145 scritti dall'intelligenza artificiale, per individuarne le differenze. "I saggi scritti dagli scolari erano ricchi di strategie di coinvolgimento, erano insomma davvero indirizzati a dei lettori umani, di cui tramite domande retoriche, digressioni personali, e appelli diretti al lettore, volevano tenere vivo il desiderio di proseguire nella lettura" ha spiegato Hyland. I testi realizzati da ChatGPT, perfetti nella forma e linguisticamente fluenti, erano del tutto impersonali, inoltre non riuscivano mai a esprimere una posizione chiara, risultando molto accademici e poco in grado di lasciare davvero qualcosa al lettore. "Questa caratteristica dei testi realizzati dall'IA rispecchia esattamente la natura dei dati a sua disposizione, che preferiscono la coerenza alle sfumature convenzionali". 

Gli studiosi hanno concluso la ricerca, però, cercando di convincere i docenti a non guardare sempre e solo con sguardo torvo l'intelligenza artificiale, che deve essere introdotta agli studenti come un supporto validissimo a conoscere sempre di più, senza però affidarsi a lei passivamente. "Cercate di insegnare agli studenti fin dalle elementari non solo a scrivere ma anche ad avere delle proprie idee personali, un pensiero critico, qualcosa che emergerà dai loro scritti e che ChatGPT, per quanto si sforzi, non potrà mai avere" ha concluso Hyland.

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