Le diete vegane e vegetariane sono salutari per i bambini, ma serve equilibrio: cosa dice il nuovo studio

Le diete a base vegetale possono accompagnare una crescita sana anche in età pediatrica, a patto che siano pianificate con attenzione. È questa la conclusione principale di una nuova e ampia meta-analisi internazionale, la più completa finora dedicata a bambini e adolescenti che seguono regimi vegetariani o vegani. Lo studio, pubblicato su Food Science and Nutrition e realizzato un tema di ricerca prevalentemente italiano, ha infatti mostrato come accanto agli effettivi benefici documentati per la salute, un regime alimentare privo di proteine di origini animalipuò celare delle criticità nutrizionali da non sottovalutare.
Più fibre e vitamine, ma meno alcuni nutrienti chiave
Il lavoro ha messo insieme i dati di 59 studi condotti in 18 Paesi, analizzando complessivamente le abitudini alimentari e gli esiti di salute di 48.626 tra bambini e ragazzi sotto i 18 anni. I ricercatori, provenienti da Italia, Stati Uniti e Australia, hanno confrontato tre gruppi: onnivori, latto-ovo-vegetariani e vegani. In numeri, si tratta di più di 40 mila onnivori, oltre 7 mila vegetariani e circa 1.300 vegani.
Dall'analisi è emerso che i bambini vegetariani assumono in media più fibre, ferro, folati, vitamina C e magnesio rispetto ai coetanei che consumano carne e pesce. Allo stesso tempo, però, l’apporto di energia, proteine, grassi e di alcuni micronutrienti essenziali risulta inferiore. Tra questi spiccano la sempre citata vitamina B12, ma anche inco e vitamina D. I dati sui bambini vegani sono meno numerosi, ma mostrano tendenze simili, con una criticità particolarmente evidente per il calcio.
Come sottolinea la coautrice Jeannette Beasley, docente alla New York University, "la vitamina B12 non raggiunge livelli adeguati senza il ricorso a integratori o alimenti fortificati, e anche calcio, iodio e zinco si collocano spesso al limite inferiore delle raccomandazioni". Nei bambini vegani, in particolare, l’assunzione di calcio risulta molto bassa.
Profili cardiovascolari più favorevoli e composizione corporea
Accanto ai potenziali rischi, lo studio ha evidenziato anche benefici significativi. Sia i bambini vegetariani sia quelli vegani mostrano un profilo cardiovascolare più favorevole rispetto agli onnivori, con livelli più bassi di colesterolo totale e LDL, il cosiddetto “colesterolo cattivo”, associato all’aumento del rischio cardiovascolare.
Per quanto riguarda crescita e composizione corporea, i bambini che seguono diete a base vegetale tendono a essere più magri. I vegetariani risultano in media leggermente più bassi e più leggeri, con un indice di massa corporea, una massa grassa e un contenuto minerale osseo inferiori. Un quadro simile è emerso anche per i vegani, che di solito presentano valori di BMI (l'indice di massa corporea) più bassi rispetto agli onnivori.
I ricercatori ricordano che gran parte degli studi analizzati ha un disegno osservazionale, il che rende difficile stabilire un rapporto di causa-effetto diretto tra dieta e risultati di salute. Inoltre, anche fattori come lo stile di vita o il contesto socioeconomico delle famiglie possono influenzare i dati raccolti.
Crescere senza carne si può, ma occorre metodo
Secondo la dottoressa Monica Dinu, prima autrice dello studio e ricercatrice dell’Università di Firenze, l'insieme delle evidenze disponibili indica che le diete vegetariane e vegane "ben pianificate e adeguatamente supplementate" possono effettivamente soddisfare i fabbisogni nutrizionali e sostenere una crescita sana nei bambini. Gli autori non invitano dunque a scoraggiare queste scelte, spesso motivate da ragioni etiche, ambientali o di salute, ma insistono sulla necessità di un approccio informato e che porti i genitori a colmare quelle lacune nutrizionali con integrazioni mirate e calibrate sui fabbisogni del singolo bambino.
In quest'ottica, il supporto di pediatri e dietisti diventa naturalmente fondamentale, soprattutto nelle fasi di crescita rapida, per evitare carenze e garantire un apporto adeguato dei nutrienti più critici. Dunque niente diete fai-da-te o integrazioni suggerite da presunti esperti: per evitare rischiose carenze nutritive è bene affidarsi sempre e solo al parere di un professionista sanitario.