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Le cene in famiglia mostrate sui social (spesso) non sono reali: “I genitori smettano di farsi condizionare”

Un team di ricercatrici australiane ha analizzato i post più virali dedicati ai pasti in famiglia su Instagram, scoprendo che le immagini diffuse raccontano tavole perfette e sorrisi sereni, lontani dalla realtà quotidiana fatta di caos, capricci e disordine. Una rappresentazione idealizzata, che però rischia di alimentare inutili frustrazioni e sensi di colpa nei genitori.
A cura di Niccolò De Rosa
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Chiunque abbia provato a far sedere dei bambini a tavola lo sa: i pasti in famiglia sono spesso momenti caotici, pieni di capricci, piatti lasciati a metà e litigi tra fratelli. Eppure, sui social, le cose vengono spesso mostrate in modo molto diverso. Instagram è infatti  invaso da immagini patinate di tavole ordinate, piatti colorati e sorrisi sereni: uno scenario che poco ha a che fare con la quotidianità della maggior parte delle famiglie.

Proprio da questa contraddizione è partita la ricerca di un team di studiose australiane – Georgia Middleton, Eloise Litterbach ed Emily Denniss – che ha analizzato alcuni dei post più virali legati a pranzi e cene in famiglia per capire come simili momenti venissero rappresentati. I risultati, pubblicati su The Conversation, hanno così mostrato come quelle immagini, spesso artificiali e poco aderenti con la realtà, possano alimentare standard non veritieri e irraggiungibili, aumentando il senso di frustrazione e di colpa di mamme e papà che, confrontandosi con quelle scene idilliache, finiscono per sentirsi inadeguati.

La tavola perfetta (che non esiste)

La ricerca ha preso in esame per 14 settimane i post più popolari raccolti sotto hashtag come #familymeals o #familydinner, rivelando una meravigliosa sequela di volti sorridenti, piatti perfettamente impiattati, cucine ordinate, porzioni equilibrate di cibi salutari. Persino le colazioni, spesso associate ad espressioni assonnate e maniere meno formali, venivano esibite tra tripudi di tavole imbandite e golosità tanto abbondanti quanto esteticamente appaganti .

Rarissime invece le immagini che mostrassero il caos ben più familiare a qualsiasi genitore che ogni giorno deve fare i conti con ritardi, bambini capricciosi, macchie di cibo o accesi litigi tra fratelli. Eppure, spiegano le ricercatrici, la realtà di tutti i giorni è molto più simile a questo secondo scenario rispetto ai video e alle foto luccicanti degli influencer. Nella quotidianità, anche un semplice piatto di verdura può trasformarsi in un terreno di scontro, con rifiuti ostinati, urla e rumori, senza contare poi la stanchezza accumulata durante la giornata: tutto contribuisce a rendere il momento del pasto molto meno sereno di quanto mostrato online.

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Eppure, scrivono le ricercatrici, i contenuti che spopolano su Instagram non lasciano alcuno spazio all'imperfezione: "Le cucine caotiche e i pasti rumorosi non sono visivamente accattivanti, e per questo vengono esclusi dal racconto social". Una narrazione che però rischia di gettare nello sconforto i genitori "comuni", convinti di non essere abbastanza bravi se i loro pasti non somigliano a quelli visti in rete.

Stereotipi che resistono

Un altro aspetto messo in luce dalla ricerca riguarda la rappresentazione dei ruoli familiari. La maggior parte dei post mostrava donne o madri, mentre padri e figli comparivano di rado. Anche i contenuti più virali, inoltre, risultavano pubblicati in gran parte da donne. Una dinamica che, secondo le ricercatrici, rischia di rinforzare vecchi stereotipi legati al lavoro domestico e alla responsabilità del cibo, ancora troppo spesso percepita come un compito materno.

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Un invito alla normalità

Il messaggio finale dello studio si rivolge proprio ai tanti genitori: pur trovandosi bombardati da messaggi e immagini che veicolano ritratti di famiglie ideali, non bisogna mai confrontare la propria quotidianità con i contenuti curati e filtrati dei social. Ogni famiglia ha tempi, gusti ed esigenze diversi, e un pasto sano non deve per forza essere un esercizio di stile e galateo. Spesso bastano ricette semplici con molte verdure, e la pazienza di sapere che un bambino può avere bisogno di dieci tentativi prima di assaggiare un cibo nuovo.

Le ricercatrici hanno anche invitato mamme e papà a condividere online momenti più realistici, mostrando anche i pasti caotici, i piatti veloci preparati all'ultimo minuto o i papà impegnati in cucina. "Raccontare la normalità può aiutare altri genitori a sentirsi meno soli e meno in colpa", spiegano. Una strada che non solo renderebbe più autentico il racconto dei pasti in famiglia, ma potrebbe contribuire a ridistribuire in modo più equo il carico domestico tra uomini e donne.

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