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Le 5 frasi da usare con i figli quando rispondono male: così si evita il conflitto e si mantiene il punto

Tra risposte impertinenti e sguardi insofferenti, l’adolescenza può mettere a dure prova la pazienza dei genitori. Andare su tutte le furie e distribuire castighi non è però la soluzione più efficace: per gli esperti, infatti, ci sono alcune frasi perfetti che invitano i ragazzi a usare toni e linguaggi meno indisponenti e, allo stesso tempo, evitano che la situazione degeneri in un litigio vero e proprio.
A cura di Niccolò De Rosa
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Quando i figli entrano in quella complicata fase di dubbi e sbalzi d'umore chiamata "adolescenza", le discussioni e i litigi rischiando di diventare una costante quotidiana. Il copione è sempre lo stesso: i ragazzi sbuffano, alzano gli occhi al cielo o rispondono in modo sgarbato, mentre la reazione più istintiva dei genitori – alzare la voce, punire, interrompere il dialogo – finisce spesso per peggiorare la situazione. Come si possono allora gestire le risposte impertinenti dei teenager evitando di alimentare il conflitto? Secondo la terapeuta e psicologa scolastica Kimberley Palmiotto, specializzata nel sostegno alle madri di figlie adolescenti, tutto dipende da come il genitore sceglie di rispondere.

Risposte efficaci per fermare l’escalation

In un video condiviso sui social, Palmiotto ha proposto cinque frasi da usare in risposta a comportamenti irrispettosi, pensate proprio per disinnescare la tensione e riaprire il dialogo in modo costruttivo prima che la situazione degeneri. Le frasi sono:

  • "Riprova, per favore"
  • "Hai il diritto di essere frustrato, ma non riesco ad ascoltarti se mi parli così".
  • "Il tuo messaggio si perde nel tono che stai usando".
  • "Non credo che volessi rispondere in quel modo, ma mi ha ferito".
  • "Sembra che questa situazione ti stia davvero turbando… facciamo una pausa".

Formule semplici, ma potenti, che aiutano a porre un limite chiaro al comportamento inaccettabile, senza annientare o sminuire ciò che l'adolescente sta provando né scatenare una lotta di potere. L'idea è quella di concedere ai ragazzi una chance per tornare sui propri passi, regolare e modulare il tono o il linguaggio e riformulare il loro disappunto, magari esprimendo lo stesso concetto, ma con maggiore educazione e rispetto dei ruoli.

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Non solo per adolescenti

Il principio, sottolineano anche altri esperti, è valido con figli di ogni età. Il parental coach Mike Wallach, ad esempio, ha confermato l'utilità del "riprova" e anzi ha suggerito di provarlo anche con bambini più piccoli quando si comportano in modo sgarbato, gridano o strappano un gioco dalle mani di qualcun altro. In questo modo, l'adulto fa infatti capire al bambino o al ragazzo che ha tutto il diritto di esprimere ciò che prova, ma deve comunque farlo con rispetto. E funziona, perché i bambini imparano a riconoscere quando è il momento di correggere il tiro.

Perché gli adolescenti rispondono male?

Rispondere a tono, per gli adolescenti, è spesso un modo per affermare la propria autonomia. Si tratta di una fase naturale dello sviluppo, in cui cercano di capire chi sono e di far sentire la propria voce. Talvolta, dietro un tono scontroso o sarcastico, si nasconde frustrazione, impotenza o semplicemente il bisogno di essere ascoltati. Per questo, consigliano gli esperti, i genitori non dovrebbero prendere le rispostacce dei figli come una sfida o un attacco personale, ma come un fisiologico "inconveniente" della crescita che può tramutarsi in un prezioso momento di confronto.

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