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Le 5 caratteristiche positive dei figli unici che spesso sottovalutiamo: la spiegazione degli esperti

Per decenni il figlio unico è stato etichettato come viziato, egoista e solitario. Ma la scienza ha ormai smentito ampiamente questi luoghi comuni. Anzi, come recentemente sottolineato da un gruppo di psicologi, chi cresce senza fratelli o sorelle sviluppa spesso caratteristiche preziose come la profonda lealtà nei confronti degli amici, una spiccata autonomia e grandi capacità comunicative da sfoderare in ogni aspetto della quotidianità.
A cura di Niccolò De Rosa
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Per anni è stato descritto come viziato, solitario, egoista e incapace di condividere. Il figlio unico continua a essere vittima di stereotipi duri a morire, radicati nell’immaginario collettivo almeno dalla fine dell’Ottocento. Eppure, la scienza ha più volte dimostrato come queste etichette siano infondate. A sfatare definitivamente questi luoghi comuni è la psicologa sociale Susan Newman, che all’HuffPost ha spiegato insieme ad alcuni colleghi come la figura del figlio unico sia molto più ricca e sfaccettata di quanto si creda.

Secondo Newman, autrice di libro "sui segreti e la gioia di crescere un figlio unico", il pregiudizio nei confronti dei figli unici è infatti talmente radicato da essere paragonabile, per diffusione e resistenza, a forme di discriminazione come l’ageismo o il sessismo. A rafforzare questa visione hanno contribuito anche alcune delle prime pubblicazioni scientifiche risalenti al XIX secolo, che però, a causa di evidenti limiti metodologici, hanno restituito un’immagine parziale e distorta. Tuttavia, nonostante la moderna ricerca abbia ormai ampiamente smentito le vecchie teorie, l’idea che il figlio unico celi per forza qualche elemento problematico continua ancora oggi a influenzare l’opinione pubblica.

Per questo motivo, la psicologa ha deciso di attivarsi in prima persona per smontare tale narrazione, evidenziando alcuni tratti caratteriali decisamente positivi che sono molto ricorrenti nei bambini che crescono senza fratelli e sorelle. Una lotta ai falsi miti resa ancora più necessaria in una società, quella occidentale, dove il modello familiare con un solo figlio sta diventando sempre più preponderante rispetto a quello dei nuclei più numerosi.

Figli unici solitari? No, sociali e autonomi

Uno degli stereotipi più duri da abbattere è che il figlio unico sia una sorta di "lupo solitario" destinato alla solitudine. In realtà, come già dimostrato da diverse ricerche, non esiste alcuna evidenza che colleghi l’assenza di fratelli a un carattere più solitario. Al contrario, questi bambini hanno molte occasioni di socializzazione grazie a scuola, sport, attività extracurricolari e amicizie. Inoltre, trascorrere più tempo con i genitori favorisce uno sviluppo relazionale ricco e precoce. Anzi, come sottolinea Newman, la capacità di stare da soli può spesso rappresentare un punto di forza. Il tempo in solitudine stimola creatività e autonomia e i figli unici, spesso, imparano a intrattenersi con letture, giochi inventati o hobby, sviluppando risorse interiori che torneranno utili anche da adulti.

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Relazioni più profonde e durature

Per molti, essere figli unici significa abituarsi ad avere tutte le attenzioni per sé e non essere molto bravo nei rapporti con gli altri. Nulla di più sbagliato: chi cresce senza fratelli tende a costruire legami molto forti con amici e figure affettive esterne alla famiglia. La psicologa infantile Ann-Louise Lockhart, anch'essa intervenuta sull'HuffPost, ha infatti osservato come i figli unici tendano spesso a trattare gli amici come "fratelli acquisiti" e coltivino queste relazioni con grande lealtà. In età adulta, sono spesso i figli unici le persone che ci sono sempre, quelle su cui si può contare anche nei momenti difficili.

amici

Figli più maturi e bravi a parlare

Un aspetto poco considerato nel discorso sui figli unici riguarda la ricchezza comunicativa che spesso li caratterizza. Vivendo in un ambiente adulto e ricevendo maggiore attenzione individuale, bambini e ragazzi sono infatti maggiormente predisposti all'acquisizione precoce di competenze linguistiche e comunicative. "I genitori non semplificano il linguaggio come farebbero con più figli", ha osserva Toni Falbo, docente di psicologia dell’educazione all’Università del Texas, e questo stimola nei bambini una maggiore padronanza verbale, utile anche in contesti scolastici e lavorativi.

Indipendenza e spirito d’iniziativa

Un altro luogo comune duro a morire è quello che vede i figli unici – soprattutto quelli maschi – particolarmente dipendenti dai genitori. Le cose però non stanno proprio così. Al contrario, spesso i figli unici sviluppano un forte senso di indipendenza, proprio perché imparano ad affrontare da soli piccole sfide quotidiane. Abituati fin da piccoli a giocare da soli, a prendere decisioni in autonomia e a gestire il proprio tempo questi ragazzi e ragazze spesso crescono trasformando simili attitudini in capacità di leadership, intraprendenza e fiducia in sé. Tutte soft skills molto utili per affrontare il mondo degli adulti.

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I figli unici sono molto curiosi

Una ricerca pubblicata nel gennaio 2025 ha evidenziato come i figli unici siano, in media, più aperti alle novità rispetto ai coetanei con fratelli. Questa curiosità verso nuove esperienze potrebbe dipendere dal fatto che i genitori, potendo concentrare le loro energie su un solo bambino, tendono a essere meno rigidi e più inclini a sostenere l’esplorazione. Il risultato? Maggiore capacità di adattamento e disponibilità al cambiamento.

Insomma, dopotutto i figli unici, non così diversi dagli altri e ciò che emerge con chiarezza dalle ricerche è che il numero di fratelli ha un peso molto relativo sulla personalità. Secondo Newman, sono fattori come la genetica e lo stile educativo ad avere un impatto più decisivo. Empatia, generosità e responsabilità si trasmettono attraverso l’esempio quotidiano, indipendentemente dal numero di figli in casa. "Se un genitore è sereno e soddisfatto, è probabile che crescerà un bambino felice", ha concluso la psicologa.

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