La frutta secca è piena di grassi ma per i bambini non è affatto un problema: l’esperto spiega perché

Noci, mandorle e anacardi sono alimenti preziosi, ricchi di fibre e minerali, ma la loro ricchezza di grassi, combinata al fatto che possono essere potenziali allergeni, può spingere alcuni genitori a chiedersi se sia meglio limitarne il consumo per il bambini. A chiarire i dubbi è intervenuto di recente il dottor Nick Fuller, direttore delle sperimentazioni cliniche presso il Dipartimento di endocrinologia dell'Ospedale RPA dell'Università di Sydney. In un approfondimento pubblicato su The Conversation, l'esperto ha spiegato che, all'interno di una dieta varia ed equilibrata, la frutta secca non solo non è dannosa, ma rappresenta un alleato fondamentale per la crescita. L'unica cautela? Per i più piccoli, per i quali va considerato il rischio di soffocamento.
Grassi sì, ma "buoni"
Per anni la comunicazione legata alle diete ha demonizzato i grassi, generando la convinzione che fossero da evitare in blocco. Ma la frutta secca contiene soprattutto grassi insaturi – i cosiddetti "grassi buoni" – che svolgono un ruolo positivo sulla salute cardiovascolare e digestiva, oltre a ridurre i processi infiammatori. Non si tratta solo di calorie: noci e simili apportano omega-3 indispensabili allo sviluppo del cervello e della vista nei bambini, oltre a fibre, proteine e polifenoli antiossidanti, associati anche a una minore incidenza di tumori. Grazie a questa composizione, la frutta secca sazia più a lungo e sostiene il peso forma. "Fino al 20 per cento dell’'nergia contenuta nelle noci non viene assorbita dall'organismo, ma contribuisce comunque a dare un senso di pienezza", ha spiegato Fuller.

Allergie: introdurla presto riduce i rischi
Le allergie alle noci sono in aumento e rappresentano uno dei motivi per cui molti genitori esitano a proporle ai figli. Eppure la ricerca scientifica ha ormai dimostrato esattamente il contrario: un'introduzione precoce riduce la probabilità che si sviluppino reazioni allergiche, anche nei bambini geneticamente predisposti. Uno studio del 2024 citato da Fuller ha infatti evidenziato come il consumo regolare di arachidi fin dallo svezzamento riduca del 71 per cento il rischio di allergia in età adolescenziale. Per questo gli esperti raccomandano di iniziare tra i quattro e i sei mesi, utilizzando creme di frutta secca al 100 per cento e introducendole gradualmente, partendo da piccolissime quantità sotto controllo dei genitori. In presenza di una storia familiare di allergie è opportuno consultare il pediatra, ma rimandare troppo l'esposizione potrebbe rivelarsi controproducente.
Questione di età e sicurezza
Il principale rischio nei primi anni non è legato ai grassi o alle calorie, ma alla possibilità di soffocamento. Prima dei tre anni, meglio evitare frutta secca intera e preferire creme o polveri da aggiungere agli alimenti. Dai tre ai cinque anni, con le dovute cautele, è possibile introdurre porzioni più consistenti. Fuller consiglia, superata questa fase, "una manciata abbondante di frutta secca ogni giorno", un'abitudine che contribuisce a tenere lontani snack industriali e poco salutari.

Consigli pratici per i genitori
Non tutte le varietà hanno lo stesso gusto o consistenza. Per i bambini che faticano ad accettarle, Fuller suggerisce di iniziare con tipologie dal sapore più dolce e dalla consistenza più morbida, come mandorle, anacardi o arachidi. Quelle più intense, come noci pecan o brasiliane, possono essere introdotte gradualmente, magari all'interno di ricette o dolci fatti in casa. Importante anche la scelta del prodotto: meglio preferire versioni al naturale o tostate a secco, senza aggiunta di sale o oli. I genitori non devono scoraggiarsi se i figli rifiutano la frutta secca al primo assaggio: la ricerca dimostra che i bambini hanno bisogno di 8-10 esposizioni prima di accettare un nuovo alimento. La chiave è insistere con costanza, senza forzature, proponendo la frutta secca in contesti diversi e in abbinamento con altri cibi.
Un alleato per tutta la famiglia
La diffidenza verso la frutta secca non riguarda solo i bambini. Molti adulti la evitano per paura di ingrassare, ma anche in questo caso i dati scientifici sono rassicuranti: porzioni generose, fino a 100 grammi al giorno, sono state associate non a un aumento, bensì a una riduzione di peso e massa grassa. Per questo, ha concluso Fuller, le linee guida alimentari dovrebbero aggiornarsi e superare le raccomandazioni che ancora invitano a limitarne il consumo.