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Il neonatologo sulla Kangaroo Care: “Si tratta di una terapia umana, fatta di coccole e abbracci”

Nella giornata internazionale della kangaroo care il Professor Massimo Agosti, presidente della Società Italiana di Neonatologia, ci ha spiegato di cosa si tratta e perché abbracci e coccole sono essenziali per i bambini nati pretermine.
Intervista a Prof. Massimo Agosti
Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), professore ordinario di pediatria presso l'Università degli Studi dell'Insubria di Varese e direttore della neonatologia e terapia intensiva neonatale dell'Ospedale di Varese
A cura di Sophia Crotti
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kangaroo care
Immagine di repertorio

"Tra le mie braccia cresci" è questo il motto della giornata di oggi, 15 maggio, dedicata alla Kangaroo Care, ossia a quella terapia che per i bimbi in terapia intensiva neonatale e per tutti i neonati, non ha bisogno di macchine ma di un petto a cui appoggiarsi e braccia forti da cui essere coccolati.

Il neonatologo Massimo Agosti, Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), professore ordinario di pediatria presso l'Università degli Studi dell'Insubria di Varese e direttore della neonatologia e terapia intensiva neonatale dell'Ospedale Del Ponte di Varese, ha spiegato a Fanpage.it, le origini della marsupio terapia e i suoi benefici per i neonati e per i loro genitori.

Massimo Agosti
Massimo Agosti

Professore, cos'è la kangaroo care o marsupio terapia e come è nata?

Si tratta di una vera e propria terapia, che prevede di tenere il bambino, non appena è clinicamente possibile, a contatto pelle a pelle con la mamma per un tempo prolungato, di almeno 45 minuti. La terapia oggi è comprovata oltre che dalla Società Italiana di Neonatologia anche dalla'Organizzazione Mondiale della Sanità, ma fu scoperta in Colombia nel 1978 da due pediatri che ebbero questa intuizione per necessità. Avevano a disposizioni poche incubatrici rispetto ai tanti bimbi che nascevano prematuri in quel territorio, dunque spesso erano costretti a metterne più di uno all'interno della stessa culla, così facendo, però, si innalzava la mortalità di questi bambini che tendevano dunque ad infettarsi vicendevolmente. I due iniziarono a pensare che, al posto di sfruttare il calore dell'incubatrice, potevano sfruttare quello del corpo umano, esattamente come fanno i marsupiali che lasciano trascorrere ai propri cuccioli l'ultima parte della gravidanza nella tasca che hanno sulla pancia.

Perché la kangaroo care si mette in pratica soprattutto con i bambini nati prematuramente?

Questa terapia altro non è che un lungo abbraccio che viene concesso al neonato una volta che viene posto sul corpo del genitore, in modo che vi sia un contatto pelle a pelle. Il neonato prematuro ne ha particolarmente bisogno perché è stato sottratto dal suo incubatore ideale, ossia l'utero materno. I neonati che trascorrono i loro primi giorni o mesi di vita nel reparto di terapia intensiva neonatale, infatti, si trovano catapultati in ambienti ospedalieri molto faticosi dove non hanno a che fare solo con l'unico essere umano di cui riconoscono l'odore, la voce e il tatto, che è la loro mamma, ma anche con medici e infermieri che, per quanto bravi e amorevoli, non avranno mai l'imprinting tattile, olfattivo e sonoro della loro mamma.

Ha dei benefici anche per i bambini nati a termine?

Certo, non a caso anche quando il bambino nasce a termine ed è sano, raccomandiamo il contatto pelle a pelle subito dopo il parto. Il corpo della mamma trasmette il suo calore al bimbo ed è in grado, sia nei neonati prematuri che in quelli a termine, di rendere stabile la frequenza cardiaca e quella respiratoria.

Ci sono dei benefici anche per la mamma?

Certo, innanzitutto la mamma, soprattutto se il suo bambino è in terapia intensiva neonatale, si sente utile, perché aiuta infermieri e dottori a curare il proprio figlio.

Proporre la kangaroo care ai bambini in tin significa che non appena è possibile la struttura ospedaliera deve fare in modo che la mamma possa entrare in reparto e posizionarsi vicino all'incubatrice e magari allattare anche il bimbo, tirandosi il latte e dandoglielo con una micro-siringa e quando sarà pronto allattandolo al seno.

Questo migliora l'umore della donna e il suo stato psicologico, che dopo il parto di un bambino prematuro potrebbe essere compromesso.

Anche i papà possono fare marsupio terapia?

, può essere fatta anche dal papà che si sente ancora più partecipe nella vita del figlio e di aiuto per la mamma, soprattutto se ha vissuto un parto complesso e non si può recare in terapia intensiva neonatale. È una terapia che rafforza il rapporto tra i due genitori e tra loro e il bambino.

Perché è importante che esista una giornata dedicata a questa terapia?

Perché è importante ricordare che per curare un neonato in difficoltà non bastano la scienza e la tecnologia, è essenziale anche la relazione umana. Servono ragione e sentimento per crescere una piccola vita.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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