Il colesterolo dei genitori potrebbe dirci se i figli soffriranno di asma: lo studio

L'obesità infantile è un fenomeno in costante crescita in tutto il mondo. Solo negli Stati Uniti colpisce più del 15 per cento dei bambini, e a questa tendenza si accompagna un aumento dei casi di asma. Ma cosa succede se a essere obesi o metabolicamente alterati sono i genitori? È questa la domanda al centro di un nuovo studio pubblicato su Respiratory Research, che ha analizzato il legame tra obesità e disturbi metabolici nei genitori e il rischio di asma nei figli. I risultati ottenuti offrono una nuova prospettiva su come il metabolismo familiare influenzi la salute respiratoria dei più piccoli, con importanti implicazioni per la prevenzione.
Obesità e asma: un legame non solo nei bambini
Numerosi studi hanno già evidenziato che l’obesità aumenta il rischio di asma nei bambini, ma il meccanismo non è ancora del tutto chiaro. A differenza dell'asma allergica, più diffusa, quella legata all’obesità ha una componente prevalentemente infiammatoria, correlata a squilibri nei grassi e nello zucchero nel sangue. Finora, tuttavia, l’attenzione si era concentrata soprattutto sul bambino e, in parte, sulla madre. Meno nota era invece l’influenza della salute metabolica del padre. Questo nuovo studio ha cercato di colmare la lacuna.

La ricerca si è basata su un’ampia coorte danese, chiamata REASSESS Youth, che ha coinvolto 29.851 bambini e ragazzi tra i 2 e i 17 anni, con una media che si aggirava intorno ai 9 anni. Di questi, circa 8.500 avevano una diagnosi di asma, spesso in forma persistente e più difficile da gestire. Lo studio si è focalizzato in particolare su coloro che utilizzano corticosteroidi inalatori, indicativi di una forma più severa della malattia.
I ricercatori hanno esaminato i livelli di colesterolo, trigliceridi e zuccheri nel sangue sia nei bambini che nei loro genitori, e li hanno messi in relazione con la gravità e il controllo dell’asma nei figli. È emerso che valori elevati di colesterolo LDL (il cosiddetto "colesterolo cattivo") e trigliceridi nei bambini aumentavano il rischio di asma grave e con frequenti riacutizzazioni, mentre livelli bassi di HDL ("colesterolo buono") erano associati a un peggior controllo della malattia.

Il ruolo del metabolismo dei genitori
I dati raccolti mostrano che quasi il 40 per cento delle madri era in sovrappeso o obesa prima della gravidanza. Tra i genitori, molti presentavano livelli alterati di colesterolo, trigliceridi o zuccheri nel sangue. E proprio questi squilibri metabolici si sono rivelati associati all’asma nei figli. In particolare, i figli di madri con alti livelli di colesterolo e trigliceridi avevano maggiori probabilità di sviluppare forme di asma difficili da controllare. Anche la presenza di obesità materna prima della gravidanza era un fattore di rischio, indipendentemente dagli altri parametri metabolici. "La nostra analisi – spiegano gli autori – conferma che il metabolismo materno ha un impatto diretto sulla salute respiratoria del bambino, anche al di là del semplice peso corporeo".
Sorprendentemente, alcuni marcatori metabolici paterni hanno mostrato effetti protettivi, come nel caso del colesterolo totale e LDL, che sembravano ridurre leggermente il rischio di riacutizzazioni d’asma. Tuttavia, valori alti di zuccheri nel sangue (HbA1c) nei padri aumentavano la probabilità di forme d’asma con peggioramenti periodici.