I ragazzi che soffrono di ansia e depressione trascorrono quasi un’ora più dei coetanei sui social: lo studio

Un modo per capire se il proprio figlio adolescente sta vivendo un momento difficile o sta lottando contro un disturbo mentale è anche osservare le sue abitudini al cellulare. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Human Behavior ha infatti evidenziato una tendenza tipica degli adolescenti in difficoltà, quando si tratta di usare il proprio telefonino.
La tendenza degli adolescenti sui social
I ricercatori dell'Università di Cambridge hanno coinvolto 3340 studenti del Regno Unito, di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, nella loro ricerca. Gli studiosi hanno indagato, attraverso questionari, la salute mentale dei ragazzi e il quantitativo di ore passate online quotidianamente.
Il 16% dei ragazzi ha ammesso di soffrire di un disturbo legato alla salute mentale, l'8% di un disturbo internalizzante, caratterizzato dunque difficoltà emotive e comportamentali, il 3% una condizione esternalizzante, ossia oppositività, rabbia incontrollabile e violenza. Ai ragazzi è poi stato domandato quanto tempo trascorressero online e sui social, cercando anche di capire cosa suscitasse in loro ricevere consensi online per le loro attività e chiedendo loro se trascorressero diverso tempo a riguardare i propri likes. I ricercatori hanno scoperto che coloro che trascorrevano più tempo sui social, esaltati per l'alto numero di likes o tristi perché non riuscivano a ottenere consensi, erano proprio i ragazzi con disturbi internalizzanti. I ragazzi dichiaravano persino di non riuscire in alcun modo a controllarsi una volta online, perdendo molto tempo sui social. I più contenti dei propri amici conosciuti in rete, invece, sono stati i ragazzi con disturbi esternalizzanti.
Più tempo online per gli adolescenti con problemi legati alla salute mentale
Dalla ricerca è emerso che i ragazzi con disturbi mentali quotidianamente tendevano a spendere sui social almeno 50 minuti in più dei loro coetanei sani.
Ad essere completamente diverso è anche il modo con cui i giovani si approcciano, se la loro salute mentale è compromessa, ai social. Chi aveva disturbi legati alla salute mentale tendeva a paragonarsi agli altri sui social nel 48% dei casi, ammetteva di avere sbalzi d'umore legati alla presenza di tanti o pochi likes sotto ai propri post, nel 28% dei casi, e di avere una totale mancanza di autocontrollo nel tempo di utilizzo del proprio cellulare.
"Il nostro studio non vuole creare un nesso causale tra salute mentale e social ma essere un monito per i genitori, dal momento che i ragazzi la cui salute mentale è compromessa già molto vulnerabili a delle dinamiche che i social amplificano notevolmente" ha spiegato nello studio Luisa Fassi, specialista in salute mentale giovanile e utilizzo dei social media presso l'Università di Cambridge nel Regno Unito.