I 4 consigli dell’esperta per crescere figli sereni e realizzati: “Gli anni sono brevi, godeteveli”

Crescere figli felici e sicuri di sé è tra le sfide più ambiziose — e complesse — che un genitore possa affrontare. Non sempre però è necessario puntare alla perfezione: spesso, ciò che conta davvero è saper vivere con gioia il presente e creare intorno ai propri bambini un ambiente sereno e stimolante, dove possano muovere i primi passi in attesa di scoprire il mondo. È questa la grande convinzione di Gretchen Rubin, scrittrice americana nota per i suoi saggi sull’arte della felicità e del vivere bene, che ha condiviso le lezioni più importanti apprese nel corso degli anni come madre di due figlie ormai adulte.
Chiamata a riflettere sul ruolo genitoriale dopo che le sue figlie ormai grandi hanno lentamente abbandonato il "nido" domestico, Rubin ha raccontato sull'americana CNBC quattro importanti lezioni che, col senno di poi, la scrittrice considera fondamentali per ogni madre e padre.
Accogliere le emozioni, senza forzare l’allegria
Molti genitori reagiscono d’istinto cercando subito di rassicurare o risollevare il morale dei figli quando li vedono tristi o frustrati. Anche Rubin lo ha fatto per anni, ripetendo frasi per tentare di ridurre la portata del disagio, finendo però per sminuire ciò che i piccoli stavano provando. Per un adulto, un giocattolo che si rompe è una cosa da poco, ma per un bambino rappresenta invece una sciagura gravissima. Non dare la giusta importanza a ciò che il piccolo prova può pertanto portarlo a non sentirsi capito e supportato.
La scrittrice ha compreso il suo approccio sbagliato quando ha iniziato semplicemente ad accogliere le emozioni delle figlie, anche quelle spiacevoli. Riconoscere ciò che un bambino prova – che sia la tensione per un compito in classe o la rabbia per quello che considera un torto subito – è il primo passo per aiutarlo a sentirsi meglio. "Facciamo sentire le persone più felici quando riconosciamo che non lo sono", ha scritto Rubin. Una lezione che vale anche per gli adulti.

Amare senza voler cambiare
Rubin si è poi soffermata su un dilemma tipico dei genitori: come può l’amore essere davvero incondizionato, se passiamo il tempo a spingere i figli a migliorarsi? Il punto, ha spiegato, è che l’amore autentico è sia accettazione che aspettativa. Significa vedere il valore dell’altro per quello che è, ma anche desiderare che sviluppi il suo potenziale. Questo equilibrio tra accoglienza e incoraggiamento è difficile, ma necessario. Si può amare profondamente un figlio e allo stesso tempo aiutarlo a crescere. L'importante è che il messaggio di fondo resti: "Ti vedo, così come sei, e credo in te".
Un genitore che si prende cura di sé, aiuta
Un’altra scoperta sorprendente per Rubin è stata che uno dei modi migliori per aiutare i figli è prendersi cura di sé. Quando lei dormiva di più, si dava il tempo di organizzarsi meglio o semplicemente riusciva a mantenere il senso dell’umorismo, anche le figlie diventavano più calme, più collaborative. "Non possiamo cambiare gli altri", ha affermato, "ma quando cambiamo noi, cambiano anche le nostre relazioni".

Essere un genitore sereno non significa infatti essere perfetti e super-performanti in ogni occasione, ma anche ritagliarsi qualche momento durante la settimana per fermarsi, riprendere fiato e coltivare il proprio benessere. Un piccolo accorgimento che però può fare una grande differenza nel rapporto con i figli e con il clima generale della casa.
Il tempo scorre in fretta: cogli l’attimo
Rubin ricorda con emozione un paradosso che molti genitori conoscono bene: le giornate con i bambini possono sembrare interminabili, ma gli anni volano. I momenti di fatica quotidiana — un sabato pieno di impegni, una settimana difficile — sembrano non finire mai, eppure tutto passa in un soffio: "Un giorno è il primo giorno di scuola, e il giorno dopo ti ritrovi a comprare l’abito per il diploma". Da qui una delle sue massime più celebri: The days are long, but the years are short ("Le giornate sono lunghe, ma gli anni sono brevi"). Un invito a non perdere di vista la bellezza del presente, anche quando è caotico o imperfetto. Perché i momenti di oggi saranno i ricordi preziosi di domani.